La Boccassini vuole “condannare” il Cavaliere in piena campagna elettorale
Berlusconi sarà condannato per il processo Ruby in piena campagna elettorale? Ad avere qualche euro verrebbe da scommetterci, almeno a giudicare dall’aria che tira dalle parti del tribunale di Milano. Oggi il Pm Ilda Boccassini ha chiesto (e ottenuto) il rigetto delle istanze della difesa dell’ex premier sul legittimo impedimento per oggi e per la campagna elettorale. Secondo la Boccassini Berlusconi «non è il segretario politico nazionale del partito, perché è Alfano. E non è nemmeno il candidato premier, La riunione di oggi tra l’altro si svolge nella sede privata di Berlusconi, a palazzo Grazioli». L’allarme del Pdl arriva attraverso Maurizio Gasparri: «La Procura di Milano vuole condizionare ed interrompere il normale corso democratico del nostro paese. Respingendo l’istanza dei legali di Berlusconi, i giudici di Milano hanno fatto una valutazione di carattere politico ritenendo l’essere a capo di una coalizione meno importante dell’essere candidato a premier. Non solo sono entrati nel merito della campagna elettorale – osserva il presidente dei senatori Pdl – ma ne vogliono anche influenzare l’esito arrivando a sentenza prima che la competizione sia conclusa. Siamo di fronte all’ennesimo scandalo di un uso strumentale della giustizia a chiari fini politici non più tollerabile». Per Altero Matteoli «è evidente che la decisione dei magistrati milanesi di non concedere la sospensione del processo a Berlusconi durante la campagna elettorale, contro ogni precedente, ha il solo obiettivo di condizionare il voto degli elettori. Siamo comunque convinti che gli elettori non sono sprovveduti e capiscono la strumentalità di questa decisione. Non è la prima volta – aggiunge l’ex ministro alle Infrastrutture – che i magistrati milanesi, con atti ad orologeria, provano a favorire la sinistra contro il nemico Berlusconi. Ma anche in questa circostanza la gente non si lascerà ingannare»