Lazio, il Pdl punta su Beatrice Lorenzin
Ora dopo ora prende sempre più corpo nel centrodestra la candidatura di Beatrice Lorenzin per la presidenza della Regione Lazio. La parlamentare del Pdl sembra infatti ormai vicina all’investitura ufficiale, che potrebbe avvenire già lunedì dall’ufficio di presidenza, dopo il via libera ieri sera di Silvio Berlusconi: «Credo che Lorenzin sarà la nostra candidata, siamo in quella direzione». La sua candidatura per il Cavaliere rappresenta «un’innovazione generazionale e ha anche grande capacità comunicativa». Classe 1971, romana, berlusconiana da sempre, membro del consiglio direttivo del gruppo Pdl e della commissione Affari costituzionali della Camera, e già coordinatrice laziale di Forza Italia, la Lorenzin è un volto conosciuto della politica romana. Lei che già sin dalla prima ora aveva accolto favorevolmente l’ipotesi di sfidare il candidato del centrosinistra Nicola Zingaretti, dopo le parole di Berlusconi non si è lasciata andare a manifestazioni di euforia. Anzi, ieri pomeriggio doveva partecipare al Palazzo dei Congressi all’incontro elettorale organizzato dagli ex Fi, ma ha dato forfait e ha detto “no” anche a un incontro televisivo: molti giurano di averla vista impegnata nello studio dei bilanci della Regione. La Lorenzin ha dalla sua l’appoggio dei vertici del partito. Ma c’è chi è cauto. «Non c’é niente di ufficiale – ha detto Gianni Alemanno – Berlusconi stesso ha detto che si tratta di una delle varie ipotesi che si stanno verificando». Anche sulla candidatura di Francesco Storace Alemanno ha commentato che «le stiamo vagliando tutte per dare una risposta per noi e per tutta la coalizione». Il rebus dovrebbe essere sciolto in queste ore. Sullo sfondo c’é anche l’opposizione di Francesco Storace che, in un primo momento sembrava l’esponente politico al quale il Pdl volesse affidare la partita per le Regionali nel Lazio: se il Pdl punterà le sue carte sulla Lorenzin, l’ex presidente della Regione dovrebbe fare un passo indietro. Contrario anche Silvano Moffa, candidato a governatore con il movimento Popolo territorio-Azione popolare. Per l’ex presidente della Provincia di Roma questa situazione «è un balletto di nomi che non lascia presagire nulla di nuovo. Queste elezioni sono una sfida che può essere occasione di rilancio dalla quale delineare la fisionomia della nostra regione dopo gli scandali».