Mister “non-è-colpa-mia”
Diciamo che mi chiamano per fare l’autista di un autobus dicendo che dal mio curriculum si evince che sono un pilota provetto. Ma l’autobus finisce contro un muro e io dico a tutti che se la devono prendere con l’autista che mi ha preceduto che forse ha danneggiato il cambio o tirato troppo la frizione. Difficile pensare che non mi licenzino o che gli avvocati dei passeggeri non mi facciano a pezzi in tribunale. Monti evidentemente pensa di avere i migliori avvocati del mondo oppure semplicemente che siamo tutti idioti, perché continua a cantilenare – con Casini che giura che si tratta di un’evidenza – che se nel 2012 tutto è andato peggio non è perché ha sbagliato qualcosa lui, ma perché tutti quelli che hanno governato prima di lui hanno sbagliato tutto. E siccome anche in economia vale la regola del medico pietoso – che fa infettare le piaghe per non dare dolore al paziente – lui ha voluto incarnare la parte di quello bravo, quello che senza versare una lacrima taglia la gamba. Ora il paziente cammina su una gamba sola e male. Senza stampella. Lui giura che la gamba andava tagliata ed è impossibile dimostrare che sia vero, ma anche il contrario. Come quando qualche alto papavero dei servizi segreti dice «siamo stati eccezionali, abbiamo sventato un attentato»: è impossibile sapere se il pericolo c’era davvero, devi credergli sulla parola e dargli una promozione solo perché lo dice lui. Ora, il vero problema – visto dalla parte del paziente – è che una volta che ti tagliano la gamba quella mica ricresce. Monti dice che invece lui, con la stessa facilità con cui amputa poi può far ricrescere. Basta dargli i voti, questa volta, e lui farà il miracolo. Provare per credere. O magari svegliarsi il giorno dopo e scoprire che di gamba ti ha tagliato quella buona e ora vuole tagliarti anche quella che ti rimane. Provare per credere? Forse più saggio evitare.