Swg, sondaggio choc: Berlusconi sorpassa Bersani. Ora è lui il leader più popolare tra gli italiani

31 Gen 2013 21:24 - di Desiree Ragazzi

Il sorpasso. Come nel celeberrimo film di Dino Risi, prova e riprova, Silvio Berlusconi ha superato il suo grande rivale, Pierluigi Bersani, se non nelle preferenze come coalizioni rappresentate, almeno in popolarità nei confronti degli italiani. Che non è poco, a venti giorni e passa dalle elezioni. Il dato choc è contenuto nell’ultimo sondaggio Swg, realizzato per il sito Affari Italiani. Rispetto alla precedente rilevazione il leader del Pdl  è salito dal 14% al 16%, mentre Pierluigi Bersani in soli sette giorni è sceso dal 18% al 15% perdendo così tre punti. Ma sorprende anche che il leader del Pd sia stato raggiunto da Beppe Grillo salito dal 14 al 15%.  Stabile al 13% Mario Monti. La campagna elettorale è ormai è entrata nel vivo e il Cavaliere, forte dei sondaggi che vedono anche il Pdl in continua rimonta, in una lunga intervista a Radio Monte Carlo, si è mostrato ottimista: «I nostri numeri favorevoli ci danno solo a 2,6 punti dalla sinistra. Contiamo che ritornino a casa molti elettori che ci avevano votato nel 2008 e che si sono allontanati». Poi, la stoccata agli avversari: l’accordo post-elettorale tra Monti-Pd? «Tutto va in quella direzione», ma il Professore «in questo modo toglie elettori ai moderati e li mette a disposizione  della sinistra». Poi ha lanciato l’appello agli italiani a non disertare le urne e soprattutto a non votare il “centrino” formato dai «piccoli partiti come Monti, Fini, Casini e Giannino che ha l’1.4% di voti». Berlusconi si è anche detto favorevole agli incontri in tv, purché non sia un «teatrino» e «sia un confronto a due». Quindi, intervenendo sullo scandalo del Monte Paschi di Siena ha auspicato che lo Stato non lasci affondare la banca: il fallimento, ha detto, «sarebbe un disastro immane che coinvolgerebbe troppi risparmiatori. Il Tesoro americano è intervenuto salvando tutte le banche». Ma non ha risparmiato critiche al leader del Pd: «Non ho paura di essere sbranato, prendo atto che la politica di chi ha radici nel vecchio Pci è sempre fatta di minacce. Bersani ha la faccia tosta tutti sanno che Mps appartiene al comune di Siena che da sessant’anni è governato dalla sinistra e che 13 su 15 consiglieri della banca sono di nomina della sinistra». Infine il Cavaliere ha anticipato qualche sorpresa sul programma: «Aboliremo il finanziamento pubblico ai partiti ed il limite dei mille euro in contante oltre all’abolizione totale dell’Imu e sui terreni dediti all’agricoltura». Non solo, c’è anche «una modifica assoluta di Equitalia e del suo modo di agire nei rapporti tra Stato e contribuente, dei rapporti ostili anche nei confronti dei cittadini onesti». Attenzione anche per i temi etici: «Noi abbiamo intenzione di istituire due commissioni parlamentari» per esaminare la fecondazione assistita e il testamento biologico. Occhio anche agli esodati, «sono stati creati dal governo dei cosiddetti tecnici. Per loro interverremo nei primi Consigli dei ministri». Per poi chiudere con una battuta ironica su quanti si chiedono se Balotelli andrà alla Camera o al Senato: «Ci avevo pensato anche io, ma non ci sono riuscito…».

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