Anna Oxa contro Sanremo: «È diventato come il Concertone, Fazio è un ciambellano del potere»

4 Feb 2013 20:28 - di Redazione

«Sono stata esclusa per ragioni politiche. Questo Festival sembra un sottoprodotto del Concertone del Primo Maggio. E Fazio è un ciambellano del potere politico». Al termine della conferenza stampa di presentazione del festival di Sanremo c’era anche lei. Anna Oxa, esclusa dalla 63esima edizione del festival della canzone italiana, si è presentata come ospite a sorpresa: «Io vengo qui non per me, vengo qui ed espongo la mancanza di etica e di morale», ha detto ai cronisti, a margine della conferenza stampa. La cantante ha colto l’occasione per avvicinarsi al conduttore del festival. Al saluto di Fazio, «Mi fa piacere vederti qui», è arrivata la risposta tagliente della Oxa: «Sei sicuro? Noi prima o poi dovremmo parlare». C’era posto per gli Almamegretta, Marta sui Tubi, Daniele Silvestri, Maria Nazionale, Max Gazzè, Elio e le storie tese e altri gruppi o cantanti accomunati dal filo rosso dell’appartenenza politica al carrozzone della sinistra.

«Ero già confermata nel cast – ha spiegato la cantante che a Sanremo ha partecipato e vinto –  poi è accaduta una litigata pazzesca e io, come altri, sono stata esclusa. Uno non può delegare la propria esistenza, in un momento storico come questo, a una politica fallata, a una politica che sta piegando una popolazione che è stata sempre famosa nel mondo per la sua creatività».

«Fatico a capirla – ha replicato Fazio, riferendosi alla Oxa – ma la comprendo». «I cantanti in gara sono quattordici – aggiunge Fazio – ma sono oltre cento le proposte che ci sono sopraggiunte. La commissione artistica della quale quest’anno ho deciso, purtroppo o per fortuna di far parte, ne ha dovuti scegliere quattordici che ci saranno grati per tutta la vita, mentre gli altri diranno che saranno stati esclusi ingiustamente». «Mi spiace per Anna – aggiunge – che ha una tradizione e una carriera importante, ma è meglio prenderla sportivamente. Può anche essere che la commissione si sia sbagliata, ma abbiamo fatto una scelta coerente, con canzoni che in quale modo raccontassero la contemporaneità». Come in un Concertone del primo maggio o in un Festival dell’Unità.

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