Battutaccia con doppio senso a Ballarò. Carfagna ottiene le scuse da Floris
Ci mancavano i doppi sensi in campagna elettorale. Invece sono arrivati anche quelli e come tutto ciò che viene detto quando si stanno per aprire le urne l’enfasi mediatica ha premiato le battute a scapito del bon ton. Certo se ci fosse anche quest’ultimo, in politica e altrove, ne guadagnerebbe l’estetica delle relazioni sociali, ma purtroppo il bisogno è troppo circoscritto per diventare emergenza. Di mezzo ci va anche Mara Carfagna, ospite ieri sera a Ballarò. La copertina però in questa puntata non è affidata a Maurizio Crozza (impegnato a Sanremo per le prove) ma a Neri Marcorè che imita Maurizio Gasparri. L’attore nei panni dell’esponente Pdl chiede più spazi per il centrodestra in tv e finge di avere “rapito” Crozza, mostrandolo prigioniero con una copia di “Libero” in mano (parodia della ben più macabra immagine in cui Moro, prigioniero delle Br, mostrava il quotidiano “La Repubblica”). A un certo punto Gasparri-Marcorè domanda a Floris: “Perché non mi inviti più? Chi c’è stasera? Ah, meno male che c’è la nostra Carfagna che qualche cosa tira sempre su…”. L’ex ministro delle Pari opportunità non la prende bene e, al termine della performance di Marcorè, chiede: “Non ho capito bene cosa ha detto, non vorrei che fosse stata una battuta da osteria”. A quel punto il conduttore manda in onda il video con la gag a doppio senso di cui è stato protagonista Berlusconi con l’impiegata di Greenpower (“Lei viene? E quante volte?”). Carfagna guarda e si indispettisce ancora di più: “Floris, e secondo lei questo autorizza un suo comico a pronunciare una battuta da caserma nei miei confronti? Esigo le scuse”. Floris taglia corto e si scusa, anche a nome di Neri Marcorè. Ecco, sarebbe bene lasciare il cattivo gusto fuori dalla campagna elettorale e dai talk show. Una regola che dovrebbe valere per tutti.