Bersani maschilista: «Le donne del Pdl? Bambole». Saltamartini: «Chieda subito scusa»
Non ha un argomento serio da mettere sul tavolo del confronto politico, sente il fiato di Berlusconi sul collo, vede sgretolarsi le aspettative della vigilia e finisce per perdere il controllo finendo nella volgarità. Pierluigi Bersani, sconfitto sul piano dei contenuti, passa alle offese e alle battutine da bar. E nel tentativo di far vedere che le liste del Pd sono più all’avanguardia delle altre, inciampa in frasi squallide. «Noi – dice – portiamo in Parlamento il 40 per cento di donne. A Monti chiedo: quante ne eleggi? A Berlusconi invece dovrei dire “quante bambole porti?”…». Altro che rispetto per il cosiddetto sesso debole, il leader del Pd va giù a testa bassa tirando fuori argomenti tesi solo a infangare. «Per come ragiona, per come si esprime, per la malattia che ha in testa – afferma rivolto al Cavaliere nel corso di un incontro elettorale a Catania – dovrei dire così. Ma ci penserà il 40 per cento delle donne elette dal Partito democratico a massacrarlo…». Parole fuori luogo, secondo la deputata del Pdl, Barbara Saltamartini che chiede immediate e pubbliche scuse. «La definizione di bambole con cui Bersani chiama in causa le candidate del Popolo della Libertà – sostiene la parlamentare – è vergognosa. Da chi si riempie ogni giorno la bocca di parole sul rispetto verso le donne e sulla piena partecipazione delle donne in politica, permettendosi di dare lezioni, non accettiamo un’offesa cosi grave. Per questo ci aspettiamo le scuse formali dal segretario del Partito democratico perché la storia e i il percorso politico di tantissime dirigenti del Pdl, tra cui la sottoscritta, non può certo essere offeso in questo modo. Se il becero e maschilista Bersani ha il coraggio, alzi il telefono e me lo dica di persona che sono una bambola».
I comunisti sono forti solo in gruppo.