Il chiodo fisso: nell’Agenda Monti c’è 18 volte la parola “flessibile”
Lacrime e sangue non sono finite. Gli italiani vanno in pensione troppo presto, le tasse non diminuiranno (non in tempi brevi). Parola di Mario Monti che oggi ha presentato il programma di Scelta civica sul Welfare. «Mi vorrebbero “mummificato” come quello che ama mettere le tasse» ha detto il premier, riconoscendo il salasso imposto ai cittadini: «Abbiamo messo le tasse che aveva lasciato il predecessore» più «quelle che serviranno ad evitare il fallimento del Paese. Le tasse sono servite perché l’Italia si è salvata e lo spread si è dimezzato». Ma in futuro? I buoni propositi sono molto vaghi: «Possiamo impegnarci in una riduzione puntuale e graduale delle tasse, bloccando la spesa. Mi sembra una cosa buona e liberale». In che misura, come, quando e dove? Il Professore non ne fa cenno, nascondendosi dietro una cortina fumogena. C’è scritto, invece, nero su bianco, nel programma diffuso alla stampa che c’è «la necessità di aumentare l’ età pensionabile effettiva, e garantire nel tempo l’equilibrio dei sistemi pensionistici pubblici nonostante il progressivo invecchiamento del Paese e le ricadute che ciò comporta sul mercato del lavoro». A proposito di mercato del lavoro, le parole “flessibile” e “flessibilità” dei lavoratori compare ben diciotto volte in quattro pagine. Tanto per capire come deve essere il lavoratore ideale secondo l’agenda Monti.
Davanti alla protesta montante sul web e del mondo della politica (dalla Lega a Vendola e Ferrero), corregge il tiro l’ex deputato Pd, oggi candidato per Scelta Civica Pietro Ichino: «Non intendiamo assolutamente modificare la legge Fornero sull’età pensionabile ma il nostro obiettivo è innalzare il tasso di occupazione tra i 50-60enni». Anche il Professore fa un mezzo passo indietro con un sibillino messaggio su Twitter. «Il riferimento all’aumento dell’età pensionabile è relativo alla riforma precedente». Insomma, era scritto nero su bianco dalla Fornero. Con Monti al governo gli italiani dovranno lavorare di più e guadagnare di meno.