Il “nuovo” che avanza con Grillo: no alla Tav. E al Colle lancia la candidatura di un giovane, Dario Fo, 86 anni…
Come da copione, il day after elettorale di Beppe Grillo è all’insegna della provocazione: tuoni e fulmini contro tutti, anche contro la Costituzione. Poi l’annuncio – che farà scaldare le mani ai fotografi – di voler salire personalmente al Colle per le consultazioni con il presidente Napolitano. Immaginare un colloquio tra i due, nello studio ovattato del presidente, fa sorridere al solo pensiero. Il comico genovese, come prima proposta, ieri ha lanciato la candidatura di un giovane talento del teatro italiano per il dopo-Napolitano, Dario Fo, 86 anni, ospite sul suo palco nei giorni di chiusura della campagna elettorale. «Come presidente della Repubblica mi piacerebbe Dario Fo. È un premio Nobel con grande lucidità. E un ragazzo, ha capito subito cosa stava succedendo. È una mente aperta e noi abbiamo bisogno di menti aperte». Se è questo il nuovo che avanza, stiamo freschi. E la salita al Colle? Cosa dirà a Napolitano? «Bé, devo vedere. Sono personaggi che fanno parte della storia», spiega. Ma sulla candidatura per il Colle, Grillo intende comunque avviare una consultazione sul web, a prescindere dalla sua preferenza per Fo. Sulle prospettive politiche dei prossimi giorni Grillo si dice invece convinto che “assisteremo a una riedizione del governo Monti con un altro Monti”. «L’ammucchiata Alfano, Bersani, Casini, come prima delle elezioni. Il M5S non si allea con nessuno come ha sempre dichiarato, lo dirò a Napolitano quando farà il solito giro di consultazioni». Ironie feroci anche contro il premier Mario Monti: «Ha fatto una comunicazione degli anni Settanta. Cagnolini, bambini, ha fatto una prova con Facebook. Stava prendendo il posto di Mastella». Poi un altro annuncio-bomba: «La Tav? non si farà. Non ci sono i soldi per le grandi opere. Il nostro futuro è a 200 chilometri orari e non 300». Anche questa, per essere una novità, puzza di rancido.