La sinistra ha già un nuovo idolo: la scrutinatrice imbronciata. Scommettiamo che la candidano?
Come Ingrid Betancourt dopo la liberazione, quasi come una dissidente birmana, più di un blogger cubana. Esaltata, ammirata, osannata. La scrutinatrice che non sorrise al Cavaliere è diventata in poche ore la nuova icona del fronte di liberazione da Silvio Berlusconi. In un’impresa titanica, la nostra eroina ha voltato lo sguardo altrove con mano davanti al viso. Per trovare una faccia con la stessa espressione disgustata bisogna andare al cinema, entrare in sala durante la proiezione di Django unchained e attendere la scena dello schiavo ucciso a martellate. A quel punto, frugate con lo sguardo tra il pubblico, troverete qualche spettatrice con l’identico moto di raccapriccio. Ecco, pare di leggere sulla testa dell’addetta al seggio – come nei baloon che nei fumetti indicano il pensiero del protagonista – le parole “caimano” (se ha votato secondo il rito morettiano del Pd), “psiconano” (secondo il lessico grillino) o “mafioso” (secondo la tradizione giustizialista ingroiana).
Parole che in quell’espressione hanno letto i militanti dell’antiberlusconismo. Andate a leggere sui Social network cosa scrivono della nostra eroina: «Immagini che valgono più di 1000 parole. La vergogna della scrutinatrice mortificata da Berlusconi», scrive su Twitter l’associazione neo-femminista “Se non ora quando”. Addirittura «mortificata»? Solo perché Berlusconi le ha rivolto la battuta: «Signorina, lei deve imparare a sorridere». In un ideale filo diretto col seggio della scuola Dante Alighieri di Milano sono fioccati via web gli attestati di solidarietà. «Le 12 piaghe d’Egitto a confronto sono una passeggiata. Solidarietà alla scrutinatrice». «Molta stima per la ragazza scrutinatrice che ha espresso il suo dissenso verso la presenza del Berlusca…» E ancora: «Oggi a una scrutinatrice ha detto che deve sorridere. Magari domani, se il Pdl perde, la ragazza sorriderà…chissà»
Quest’ultimo post si riferisce a un episodio analogo. Alle elezioni per il sindaco di Milano, stesso seggio, altra protagonista. Una scrutinatrice immusonita all’arrivo del leader Pdl, che l’aveva rimproverata entrando nel seggio per votare: «Lei è sempre poco sorridente». La ragazza non si era neppure alzata e aveva tardato a stringergli la mano. All’indomani del ballottaggio, un quotidiano pubblicò una foto della donna, euforica, in piazza Duomo durante i festeggiamenti per la vittoria di Giuliano Pisapia (candidato della sinistra). Ecco, da ieri c’è una nuova eroina in città. Ora un solo interrogativo attanaglia i fan della nostra scrutinatrice. Andrà prima ad Annozero o prima a Ballarò?