Berlusconi punge Napolitano: «Pressioni dal Colle per farmi dimettere. Dopo di me, tutto è peggiorato…»

19 Feb 2013 9:29 - di Antonella Ambrosioni

Dalle «mascalzonate» di Monti all’Imu, da Equitalia aI condono tombale: alle 7.30 del mattino Silvio Berlusconi arriva negli studi di Rainews per essere intervistato dal direttore, Monica Maggioni, rivendica  risultati e meriti della sua esperienza a Palazzo Chigi prima del Governo Monti e parla di futuro, programmi, progetti. Gioca in difesa e in attacco, partendo dall’inizio della storia:« Il governo Monti non ha fatto nulla ed è stata una mascalzonata del professore dire che l’Italia era sull’orlo del collasso». Berlusconi ha fatto notare di aver «subìto una forte pressione dal capo dello Stato» per dimettersi e favorire la nascita del governo Monti. Da questi antefatto è partita una capillare campagna di disinformazione. L’ex premier ha criticato il comportamento dei media in quella vicenda:«Gli italiani sono stati imbrogliati dai giornalisti e dalla loro informazione perché sono stati anche loro responsabili di un mezzo golpe». I fatti sono diversi da come sono stati raccontati: «Ero in contrasto con Francia e Germania perché volevano far ridurre il debito pubblico italiano di 50 miilardi l’anno. Io mi opposi perché noi siamo la seconda economia più solida dell’Europa. Obama e l’America preoccupati? Balle dei giornali». Una lettura da ribaltare , insieme a quella dell’ipotetico risanamento operato dal Monti: «Siamo in una spirale recessiva pericolosa a causa della politica di austerità.  Tutti i Nobel per l’economia lo predicano: la politica di austerity applicata a un’economia che già soffre porta alla recessione». Consuntivo impietoso: «Siamo al peggioramento di tutti gli indicatori economici. Serve un’inversione di marcia: meno tasse sulle imprese, sulle famiglie, sul lavoro». Perchè non prima?, gli chiede la Maggioni. Perché «non siamo stati al governo con una maggioranza sufficiente per fare queste cose. Ad esempio nel 2006 mi assunsi il compito di promuovere la riforma della giustizia. Dopo un anno e mezzo ci ho rinunciato perché Fini, Follini… volevano mantenere il consenso dell’Anm…». Non è stato solo fini a ostacolare le riforme, ammette Berlusconi: «Per carità, anche ad esempio Casini…». Ora, dunque, le priorità: «Abolizione dell’Imu e restituzione di quella del 2012; metodi diversi di Equitalia con i contribuenti; dimezzamento degli emolumenti per i parlamentari, dimezzamento dei parlamentari», ha aggiunto spiegando poi i termini della questione del condono: «I condoni fanno emergere chi non ha pagato le tasse e paga importi che fanno comodo allo Stato ed è obbligato da quel momento a pagare le tasse. Il condono tombale si può fare solo con una profonda riforma del sistema fiscale, con il passaggio da un vecchio sistema al nuovo». Un altro elemento impotante per le famiglie in piena crisi è il “giù le mani dalla prima casa” che dovrà diventare impignorabile. Il direttore gli chiede del “pericolo” Grillo e il Cav senza mezzi termini spiega quanto possa rappresentare un «pericolo per tutti. Raccoglie il disgusto degli Italiani per la politica senza fare un solo passo avanti nella costruzione di qualcosa». Perché è un pericolo? «Perché può portare alla balcanizzazione del Parlamento».

 

 

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