Programma del centrodestra: Berlusconi pronto a calare l’asso

2 Feb 2013 22:04 - di Redattore 92

La conferma ufficiale arriva in serata con un comunicato del Pdl : tra poche ore a Milano Silvio Berlusconi annuncerà la sua proposta, un provvedimento «di grande importanza» che si impegna a varare nel primo Consiglio dei ministri del centrodestra. Dunque il Cavaliere appare determinato a giocare «il tutto per tutto» per recuperare «i voti del 2008» colmare con un annuncio “shock” il divario con il centrosinistra (i sondaggi in suo possesso attestano la distanza tra Pdl e Pd a 2,6 punti) e ribaltare così l’esito delle urne.

Dallo stato maggiore del Pdl si osserva riserbo nel merito del provvedimento che l’ex premier metterà nel piatto della sfida elettorale ma nel Pdl si assicura che «impatterà con gli italiani» e che di certo provocherà gli attacchi concentrici degli avversari. Un’arma a doppio taglio, forse, che tuttavia il Cavaliere intende impugnare nel rush finale della campagna elettorale confidando sull’effetto trascinamento, di qui fino alla data del voto, del clamore del suo annuncio e della polemica che ne seguirà. Nei giorni scorsi l’ex premier aveva già annunciato una serie di provvedimenti che saranno all’attenzione del suo esecutivo in caso di vittoria: a parte l’abolizione dell’Imu sulla prima casa, il Cavaliere si impegna e a rivedere «i poteri di Equitalia per quanto riguarda i rapporti ostili che ha con i contribuenti, anche quelli onesti». Elemento sul quale nel Pdl oggi si torna a puntare i riflettori con Angelino Alfano che ne promette la revisione dei poteri. E Renato Brunetta osserva come «lo Stato non possa rinunciare alle imposte, ma potrebbe rinunciare alle sanzioni e agli interessi, in tutto o in parte, in modo tale di ridurre quanto dovuto oggi dai contribuenti». Altro capitolo su cui il Cavaliere si impegna ad intervenire nei primi Consigli dei ministri è il tema degli esodati «che si trovano in una situazione imbarazzante perché non hanno né lo stipendio a nemmeno la pensione. E ciò per colpa «del governo dei cosiddetti tecnici». Ma oltre alla revisione dei poteri di Equitalia sarebbe più in generale il fisco, a difesa del benessere familiare, il filo conduttore della proposta che l’ex premier giocherà a 20 giorni dall’appuntamento con il voto.

 

 

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