«Quattro milioni di posti di lavoro per i giovani». Berlusconi detta l’agenda, gli altri inseguono
A dispetto di chi risponde con insulti e ironie, Silvio Berlusconi continua a mettere idee e non insulti sul tappeto del confronto politico. Se Monti lo insegue sul tema delle tasse, promettendo il taglio dell’Irpef (ma chi gli crede?), il Cavaliere spariglia ancora il tavolo della campagna elettorale e si lancia sul tema dei giovani e del lavoro. Lo fa dai microfoni di Rai Web Radio. Dopo Imu, tasse, possibile condono fiscale, Berlusconi si rivolge ai giovani disoccupati annunciando che in caso di vittoria, nel primo Consiglio dei ministri, verrà votato un provvedimento che detasserà l’assunzione di collaboratori. Un iniziativa che va in soccorso dell’occupazione, sulla quale tutti piangono ma sulla quale languono le proposte nell’immediato. «Se coltivate un sogno – dice il Cavaliere nel corso dell’appello – ossia quello di fare gli imprenditori, vi troverete una sorpresa e cioé la possibilità di non pagare le imposte per i primi cinque anni di attività della nuova impresa». Fase B. «Se poi vi servisse un prestito per far partire un’attività o una casa, un fondo speciale del Tesoro darà per voi alle banche le garanzie che chiedono. Questo ci impegnamo a fare quando saremo al governo. Io credo in chi è giovane». I conti tornano: «Se ogni impresa assumesse anche un solo giovane avremmo 4 milioni nuovi posti di lavoro». E Monti? Promette cose che fino a ieri negava: taglio dell’Irpef, a partire dai redditi medio-bassi, per un totale a “fine legislatura” di riduzione del gettito di oltre 15 miliardi e un dimezzamento del peso Irap sul settore privato entro il 2017, pari a un gettito inferiore di circa 11.2 miliardi rispetto a oggi. E l’Europa? Non si spaventa per queste promesse poco “rigor montis”? I mercati non crollano? La Merkel non si inquieta?