A sinistra preparano l’attacco finale, un cavallo di Troia per cancellare il Cav. Ma rischiano grosso
Siamo alla fase finale di una guerra ventennale, scatenata per cancellare la figura di Silvio Berlusconi dal panorama politico italiano e internazionale. In pochi giorni c’è stata una pioggia di procedimenti giudiziari, si sono ipotizzate condanne e si è vociferato di arresti e di fughe all’estero, con paragoni improponibili e ricostruzioni fantasiose. Non c’è stato il famoso ratto di Elena, ma sono spuntati tanti Menelao che hanno radunato eserciti potentissimi per sferrare l’attacco conclusivo, proprio come nei film e nelle opere omeriche. Mancava solo il cavallo di Troia ma è stato trovato, dopo un lavoro certosino, andando a pescare una legge vecchia di cinquant’anni e più, di cui si erano perse le tracce. Con la parola magica che, secondo la sinistra, dovrebbe chiudere la vicenda: il Cav è ineleggibile. Punto. Ad agire non sono stati i nuovi eletti a Palazzo Madama, perché i passi sono di Antonio Di Pietro, l’ex leader che è stato (lui sì) cancellato dal Parlamento a furor di popolo, dopo la doccia fredda delle elezioni. La notizia viene messa in rete dalle agenzie di stampa: «Vista la scelta del neosenatore Silvio Berlusconi di optare per la Circoscrizione Molise, esponenti molisani dell’Italia dei Valori hanno fatto proprio l’appello lanciato da Micromega, sull’ineleggibilità del Cavaliere, e hanno inviato un esposto al Presidente del Senato, Pietro Grasso, e al Presidente della Giunta delle elezioni del Senato della Repubblica. Nel testo dell’esposto si chiede l’ineleggibilità di Silvio Berlusconi, tenuto conto che questi è il referente economico di una società concessionaria di frequenze televisive e che, pertanto, si trova in condizioni di ineleggibilità al Parlamento italiano, secondo l’articolo 10, comma uno, del DPR numero 361 del 1957». Antonio Di Pietro, di cui si erano perse le tracce, ha aggiunto: «Condividiamo l’appello di Micromega e riteniamo scandaloso che questa legislatura sia iniziata con una palese violazione della legge. Silvio Berlusconi non può continuare ad occupare il Parlamento e deve decadere immediatamente dalla carica di senatore della Repubblica». Il problema di fondo è che il centrosinistra, uscito ridimensionato dal voto e incapace di dare una soluzione reale per la formazione del nuovo governo, ha una paura maledetta: se, come è nell’aria, si andasse a nuove elezioni (non importa se fra alcuni mesi o fra un anno), il rischio del sorpasso da parte di Berlusconi è più che concreto. Quindi, occorre renderlo inoffensivo. O meglio, inerme. Ma le guerre sono sempre pericolose, anche se si hanno truppe d’assalto armate alla perfezione: anche la guerra di Troia durò tantissimi anni ed ebbe vittime celebri. Di Pietro. Ingroia, i centristi (e non solo) ne hanno già pagato le conseguenze. Meglio tornare alla politica seria.