Crocetta senza pace, teme un complotto della Cia: «Sono come Enrico Mattei, mi sento su una polveriera»

11 Mar 2013 21:36 - di Redazione

C’è chi nel fine settimana va a cercar funghi, lui tra sabato e domenica sostiene di avere trovato un miliardo di euro di buco nel bilancio siciliano. Con Rosario Crocetta non si può mai star tranquilli. «Nel corso del weekend – annuncia il governatore – ho parlato a lungo con l’assessore all’Economia: abbiamo scoperto un miliardo di debiti creati durante l’ultimo anno del governo Lombardo, sono senza copertura finanziaria».  La replica di Lombardo non si fa attendere: «Come al solito Crocetta non sa quello che dice. È stato definito ciarlatano e illusionista. È stato invitato a un confronto televisivo e non ha dato riscontro. Come per le 500 nomine che poi si sono ridotte a 50, anche stavolta sarà deferito all’autorità giudiziaria per calunnia».

Quella sul “buco” da un miliardo trovato nel week end non è stata la solita frase choc di Crocetta. Poco prima al quotidiano on line Livesicilia aveva detto di sentirsi seduto «su una polveriera». Il governatore Pd ha collegato le recenti rivelazioni del senatore Sergio De Gregorio su un ruolo della Cia nella caduta del governo Prodi ad alcuni episodi avvenuti dopo la decisione della Regione siciliana di sospendere i lavori e poi revocare le autorizzazioni per la realizzazione del Muos, il sistema satellitare degli Usa, a Niscemi, contestato da comitati civici, ambientalisti e da alcune forze politiche, a cominciare dal Movimento 5stelle. «Se si è mossa persino la Cia per far cadere un governo nazionale» perché ostile al Muos, «figuriamoci cosa può succedere a un semplice presidente della Regione». E per Crocetta le pressioni sarebbero già partite. Prime le minacce nei suoi confronti fatte a un suo collaboratore da un anonimo, poi «i dossier già dai primi giorni del mio insediamento. Ed è chiaro – sostiene – che a muoversi, in questi casi, sono i poteri forti». Il governatore fa un salto indietro nel tempo, in uno dei misteri d’Italia: «Non è mafia. O meglio, non stiamo parlando solo di mafia. Questi poteri, in passato, a mio parere, furono responsabili, ad esempio, della sparizione di Enrico Mattei. Figuriamoci se si preoccupano di intervenire su un presidente della Regione». Cia, poteri forti, mafia e complotti con Crocetta come vittima designata. Più che una spy story è una barzelletta.

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