Governo sotto accusa per aver ceduto all’ultimatum indiano. Sit in a Montecitorio di Fratelli d’Italia
È in corso, davanti all’Obelisco di Montecitorio un sit-in di alcune decine di giovani militanti romani di Fratelli d’Italia che protestano contro la decisione del governo italiano di far tornare in India i due fucilieri del San Marco Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati dalle autorità di Nuova Delhi dell’omicidio di due pescatore del Kerala. «Marò a casa e Terzi in India, vogliamo un’Italia senza paura», è scritto sullo striscione dei militanti della formazione di La Russa, Meloni e Crosetto che chiedono le dimissioni del ministro degli Esteri Giulio Terzi. Il quale, peraltro, ha già annunciato che non si dimetterà. Intanto si è appreso che si terrà martedì prossimo alla Camera, in un’ora ancora da definire, l’informativa del governo sulla vicenda dei marò. A riferire dovrebbero essere proprio il ministro degli Esteri e quello della Difesa. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. E mentre persino il Cocer Interforze accusa il governo e tutti i soldati italiani si sentono abbandonai da questo esecutivo, Terzi tenta ancora un’autodifesa, dopo la pioggia di critiche e gli inviti a dimettersi che gli sono piovuti addosso: «Sono polemiche stampa senza alcun senso, visto che tutte le decisioni sulla questione dei marò e sui rapporti con l’India sono state prese dal governo collegialmente», ha infatti detto il ministro degli Esteri commentando le ricostruzioni di alcuni quotidiani italiani sulle decisioni assunte dal governo. Terzi, a Dublino per una riunione dei ministri Ue, ha fatto riferimento alle decisioni del governo «non solo quelle di questi ultimi giorni, ma sin dall’inizio e nel corso dell’intera vicenda». Poche ore fa Palazzo Chigi aveva smentito la verosimilissima ricostruzione della seduta del Cisr quale riportata da alcuni quotidiani. In realtà – si spiega – non ci sono stati nessuna accusa e nessun processo al ministro degli Esteri. Sarà, ma tutto il centrodestra è insorto contro quella che sta assumendo i connotati della peggior figura diplomatica italiana di tutti i tempi, e sotto accusa certamente non è il solo ministro Terzi, ma tutto il fallimentare governo Monti, per il quale sono state chieste le dimissioni da più parti. Intanto Latorre e Girone hanno orgogliosamente dichiarato che andranno avanti poiché sono militari, e attualmente si trovano nella nostra ambasciata di Nuova Delhi dove saranno inquadrati come dipendenti e dove avranno la più ampia libertà, salvo l’obbligo di firma al commissariato una volta a settimana. Anche le inaccettabili – queste sì – limitazioni imposte all’ambasciatore italiano perderanno vigore. Ora non ci saranno novità sino alla formazione del tribunale speciale che il ministro degli Esteri indiano ha annunciato di voler formare velocemente. Il ministro ha anche rivelato di aver dato un ultimatum all’Italia circa il rientro dei due marò entro la mezzanotte di oggi. E poiché l’Italia ha ceduto, il ministro ha detto che non ci saranno conseguenze…