Il “prete rosso” che vuole la morte di Berlusconi? Impari a leggere Don Camillo
Si chiama Paolo Farinella, ha 66 anni, collabora con Micromega, ha votato Grillo alla Camera e Vendola al Senato, sostiene che che il Vaticano è il covo dei gay,più rosso di lui non si può e maledice il Cavaliere. No, non è né un militante dei centri sociali né un esponente del partito delle toghe. E’ un prete della diocesi di Genova. Che cerca sempre di finire sotto i riflettori con le sue dichiarazioni un po’ coatte e un po’ demoniache, che nulla hanno a che fare con la carità cristiana. L’ultima performance da divo l’ha fatta a La Zanzara di Radio24. Da buon “sinistro” ha parlato di Berlusconi definendolo nell’ordine «mafioso, delinquente, indegno, orribile, impresentabile, orripilante». Poi ha specificato, elegantemente: «Mi sta sulle palle e ha diciotto chili di cemento sulla faccia». Da buon prete, di quelli dal cuore d’oro, ha detto: «Darei l’estrema unzione a Berlusconi, anche subito. Gli darei l’unzione degli infermi con un bulacco d’olio fino ad annegarlo». In poche parole, lo vuole morto anche perché se morisse ci libererebbe da un bel rospo, da una bella palla di piombo ai piedi. Don Farinella ce l’ha anche con Gianni Letta, che definisce «prossoneta, magnaccino, il compagnuccio che gli apriva e gli chiudeva la porta, metà cardinale e metà prostituta». Il paradosso è che il “prete” scambia la “parola di Dio” per la “parola della falce e martello”. Farebbe bene però a porsi una questione: non ha nessuna importanza quel che lui pensa di Berlusconi, a contare è quel che pensa la gente di Don Farinella. E qui il “prete rosso” potrebbe avere una brutta sorpresa. Forse sarebbe meglio se la smettesse di leggere Marx e cominciasse invece a sfogliare un libro di Guareschi. Da Don Camillo imparerebbe parecchie cose. E soprattutto che «nel segreto della cabina elettorale Dio ti guarda, Stalin no».