Il soffio dello Spirito
Soffia forte lo Spirito oggi da Piazza San Pietro, la “piazza del mondo”. E si posa, voglio credere, come cattolico e cristiano, sui cuori degli “ultimi” e su quelli che impropriamente vengono ritenuti i “primi”. L’umanità, senza distinzioni di fede, accoglie l’intronizzazione di Papa Francesco I come il principio di una nuova éra non soltanto della Chiesa.
Scrivo all’alba quando intorno al centro della Cristianità è già forte il rumore dei pellegrini. Le prime luci li avvolgono in un’aura che trasfigura la loro attesa dell’evento in una preghiera corale, silenziosa, fatta della sola presenza. Oggi Roma è un’altra cosa. E l’impronta del Pontificato che inizia resterà a lungo nel cielo di questa città che ha visto nel corso dei millenni tutto ciò che umanamente era possibile vedere.
Adesso questo Papa che i cardinali “sono andati a prendere lontano”, aggiungerà un altro tassello all’epifania delle mirabili evoluzione dello Spirito sulla Terra e tra gli uomini.
Si è detto e si è scritto molto, forse troppo, dei primi passi nel ministero petrino di Francesco I. Non credo siano importanti, almeno in questa fase, le interpretazioni, alcune delle quali (conservatore, progressista?) francamente ridicole. Importante è che l’apertura al sacro sia tornata prepotentemente nelle fibre dell’Occidente smarrito prima con la decisione di Benedetto XVI che ha segnato l’irruzione dell’umano nel divino e poi con l’elezione di Francesco I che reintroducendo nella prassi papale lo spirito dello origini o, se si vuole, della semplicità come via verso la trascendenza, ha provocato la nuova irruzione del divino nell’umano.
C’è tutto questo e molto di più oggi in San Pietro e nella Cristianità, mentre il vescovo di Roma indossa il pallio che lo consacra successore di Pietro al cospetto dei fedeli oranti che ne accompagnano l’insediamento. C’è la misericordia che s’intreccia alla speranza e ci fa sentire meno soli, destinatari e compartecipi di un progetto divino. Speriamo non per un giorno soltanto.