La farsa della visita-lampo. «Berlusconi non sta male»: i consulenti dei giudici smentiscono perfino il primario

9 Mar 2013 14:26 - di Desiree Ragazzi

Con una celerità sospetta, a distanza di sole due ore da quando i giudici milanesi hanno disposto la visita fiscale a Berlusconi,  un medico legale, Carlo Goj, e uno specialista del Policlinico, il professor Pasquale Troiano, docente anche all’università degli studi di Milano, si sono presentati all’ospedale San Raffaele per verificare lo stato di salute di Silvio Berlusconi. In mattinata i legali del Cavaliere avevano presentato una richiesta di rinvio del processo in appello Mediaset, per legittimo impedimento dovuto a problemi di salute (uveite bilaterale agli occhi), sostenendo per altro che l’ex premier sarà ricoverato al San Raffaele fino a lunedì prossimo. Ma l’avvocato generale di Milano Laura Bertolé Viale, come d’altronde aveva fatto venerdì Ilda Boccassini per il processo Ruby, aveva chiesto una visita fiscale. Il responso dei consulenti medici chiamati dai giudici questa volta ha lasciato tutti di stucco: «Nessun legittimo impedimento», il Cavaliere, secondo i consulenti dei giudici, è nelle condizioni fisiche idonee per poter partecipare al processo. La visita è durata all’incirca mezz’ora e il Cavaliere non si è opposto nonostante potesse farlo in quanto parlamentare. Un parere opposto a quello dato da  Francesco Bandello, primario di oculistica e oftalmologia del San Raffaele, che aveva spiegato: «È confermata la diagnosi di uveite bilaterale, che però rispetto a venerdì è solo parzialmente migliorata grazie alle terapie. I miglioramenti sono minori del previsto, in particolare all’occhio sinistro che mostra delle aderenze tra iride e cristallino». Alla luce di tale situazione i medici del San Raffaele ritengono «opportuno che Berlusconi rimanga con noi. La necessità di proseguire un assiduo monitoraggio, che dia garanzia di poter valutare adeguatamente l’evoluzione della situazione clinica, persiste». Ma i medici fiscali la pensano diversamente. Il processo quindi prosegue, con l’eventuale dichiarazione di “assenza ingiustificata” del Cavaliere. Durante la visita di fronte all’ospedale si è formato un capannello di sostenitori del Cavaliere. La decisione ha indignato tutto il centrodestra. «Con la richiesta della visita fiscale – ha commentato Angelino Alfano – hanno sfondato il muro del ridicolo è qualcosa di comico che si dica al leader di una forza politica, che ha preso milioni di voti, che occorra controllare che fisicamente si trovi al San Raffaele e se, a fronte di varie certificazioni mediche, si trovi davvero in condizioni di difficoltà di salute agli occhi». Niccolò Ghedini ha chiesto invece di sentire in aula i consulenti nominati dai giudici. Lapidario il commenti di Renato Brunetta: «Più la magistratura si comporta in modo accanito, più voti prendiamo».

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