Papa Francesco si presenta: «Sono venuti a prendermi alla fine del mondo, ma ora sono qui…»
Concetti profondi pronunciati con semplicità, il “buonasera” amichevole detto per rompere il ghiaccio e la fortissima emozione che gli si leggeva sul suo volto e che si sentiva in tutta la piazza. E ancora, la sorpresa con la richiesta di essere benedetto dal popolo prima di benedire lui il popolo. E dopo alla fine della cerimonia, rieccolo al microfono per dare la «buonanotte e il buon riposo». Jorge Mario Bergoglio, 77 anni, è il nuovo Papa. E con la sua spontaneità ha già conquistato il cuore del mondo cattolico. «Fratelli e sorelle buonasera, voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma e sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo alla fine del mondo… ma siamo qui». Sono queste le semplici parole del primo Pontefice sudamericano della Chiesa cattolica che ha scelto di chiamarsi Francesco. Bergoglio, cardinale italoargentino è un gesuita ed è arcivescovo di Buenos Aires. È singolare che i cardinali riuniti nella Cappella Sistina abbiano scelto proprio lui: era già arrivato vicino al soglio pontificio nello scorso conclave, quando arrivò per così dire “secondo”, e poi fu invece eletto Joseph Ratzinger. Nessuno pensava che potesse eletto lui, nessuno l’aveva collocato tra i candidati. Eppure ancora una volta la Chiesa ha stupito, non a caso in un momento di crisi interna la Chiesa ha eletto un Papa che invoca, a partire dalla scelta del nome, la povertà evangelica. Jorge Bergoglio è figlio di un ferroviere italiano, si era parlato di un Papa italiano e qui siamo a metà: il bisnonno è nato a Portacomaro, in provincia di Asti. Da lì il padre del Pontefice emigrò a Torino prima di emigrare in Argentina. Erano esattamente le 19.06 quando dal comignolo in piazza del Vaticano è uscita la fumata bianca che ha annunciato al mondo la sua elezione. In piazza è esploso il boato: «Viva il Papa, via il Papa». La folla dopo ore di attesa sotto una pioggia incessante è impazzita dalla gioia e si è accalcata sotto al sagrato della basilica di San Pietro, è stato un tripudio di cori e foto. Le campane di tutta Roma hanno suonato a festa. Il Pontefice è stato eletto al quinto scrutinio. Per ore i fedeli hanno fissato il comignolo, ma dopo la fumata fianca l’obiettivo visivo è diventato la loggia della basilica di San Pietro, dove la folla festante ha atteso che il nuovo Pontefice si affacciasse. E lui si è affacciato alle 20,24 dalla loggia delle Benedizioni. «Cari fratelli e sorelle buonasera», ha detto subito interrotto da un applauso e ringraziando «dell’accoglienza» dei fedeli. «Ringrazio – ha detto – la città di Roma come, suo vescovo, e prima di tutto vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito Benedetto XVI». Poi il suo brevissimo e intenso discorso: «Incominciamo questo cammino, vescovo e popolo – ha detto ancora – vescovo e popolo (ha ripetuto) – il cammino della chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le chiese, preghiamo sempre per noi l’uno per l’altro, preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza; mi auguro che questo cammino di chiesa che tutti cominciamo, con il mio vicario qui presente sia evangelizzazione di questa bella città». E poi ancora: «Vorrei dare la benedizione, ma prima vi chiedo un favore, vi chiedo che voi preghiate il Signore per me, chiediate al Signore che benedica il suo vescovo, facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me». Alcuni minuti di silenzio e poi ha impartito la benedizione. La piazza tra canti festosi è rimasta piena a festeggiare il suo nuovo Papa.