Silvio B. addamurì
Colpevole di essere un vincitore. Il problema di Berlusconi è questo, da sempre. Odiato dai suoi concorrenti – De Benedetti in testa – perché in campo imprenditoriale si è sempre dimostrato un passo avanti. Anche nel mondo del business, è la magistratura che è intervenuta per colmare i deficit competitivi dei suoi avversari, come con il lodo Mondadori. In politica la sua longevità è divenuta insopportabile, anche per molti dei suoi, considerato in quanti avevano deciso di rottamarlo e sostituirlo con Monti solo pochi mesi fa. Berlusconi si vanta, come imprenditore, di non aver mai licenziato nessuno. E in fin dei conti fa lo stesso anche in politica: buona parte dei cospiratori montiani del Pdl sono finiti ricandidati, persino capilista. Berlusconi aggiusta tutto, trova soluzioni, ha nuove idee, rilancia, tira conigli fuori dai cilindri. E se non vince ci arriva sempre pericolosamente vicino. Insomma, non lascia spazio a nessuno e non consente a nessuno di batterlo. Gli hanno messo una taglia sopra pressoché tutti, ognuno a modo suo. Gli americani perché era amico di Putin e Gheddafi, gli inglesi perché lo considerano l’arci-italiano per eccellenza e quindi tutto ciò che odiano, i francesi e i tedeschi perché con lui l’Italia aveva pretese di competizione economica e non accettava il duopolio oui oui ja ja al comando dell’Eurozona. Ha infranto il progetto di rifondazione della Balena Bianca che solo pochi mesi fa andava per la maggiore Oltre-Tevere e che ha fatto sognare porporati di rango, Casini e persino De Mita e Cirino Pomicino. Con lui tra i piedi ogni progetto, piano, inciucio, strategia o tattica si blocca a un passo dal traguardo. Finora è sopravvissuto persino alla Super alleanza M&M (Media e Magistratura). E nemmeno la Goldman Sachs – per cui l’Italia è quello che fu il Nicaragua per l’American Fruit Company – dorme sonni tranquilli, finché c’è lui a minacciarne il dominio. Tra l’altro, al contrario di tutti – da Monti, a Draghi, a Prodi e Amato – Berlusconi non ha mai preso una lira dalla superbanca angloamericana. E se ci fossero veramente nuove elezioni? Chi garantisce che Berlusconi non recuperi anche quello 0,4% che gli è mancato a febbraio per vincere? Ogni volta che un uomo ha bloccato così gli ingranaggi del gioco dei poteri gli è successo qualcosa. Di solito, basta la magistratura o anche solo i giornali per far fuori il personaggio ingombrante. Persino Kohl lo liquidarono così. Non a caso a Berlusconi si augura di finire come Craxi. Che, anche in esilio, era costretto a girare con una nutrita scorta armata.