Alemanno fa sgomberare un campo nomadi e “striglia” Zingaretti: «Non metta i bastoni tra le ruote»
Ottocento metri di baracche e tende, praticamente un villaggio abusivo di oltre 40 rifugi abitati da un’ottantina di romeni sul lungotevere di Pietra Papa è stata sgomberata a Roma. Presto tutta la zona sarà bonificata e ripulita. Sul posto, per l’ operazione, è intervenuta la polizia municipale, supportata dall’Ama e dall’ufficio decoro. Le persone sgomberate, tra cui nessun minore, hanno rifiutato l’accoglienza negli appositi centri. Sullo sgombero degli insediamenti abusivi, nuclei di microcriminalità, il sindaco di Roma Gianni Alemanno si è sempre speso molto invocando la collaborazione delle altre istituzioni locali e invitando a non abbassare mai la guardia. «Noi dobbiamo continuare una pressione costante su questi insediamenti», ribadisce il sindaco intervenuto sul luogo dello sgombero, «perché appena abbassiamo la guardia si moltiplicano». Un esempio: «È bastato che per una ventina di giorni gli interventi diminuissero, per carenza di risorse sugli straordinari, immediatamente il numero di accampamenti si è moltiplicato e si sono estesi. Il nostro impegno è comunque costante e con la buona stagione lo intensificheremo». Per Alemanno le regole vanno rispettate: «Se si viene a Roma, bisogna avere un posto dove andare a dormire, con un lavoro, con qualche fonte di reddito. Oppure è opportuno non venire, perché si finisce inevitabilmente nell’illegalità o nel predonaggio, ed è inaccettabile». Quindi chiama a raccolta l’impegno di tutti, il neo presidente Zingaretti in primis: «Bisogna creare un’unica autorità, visto che oggi ne esistono sette, una cosa che ho già fatto presente al presidente della Regione Lazio, Zingaretti». Il problema è il coordinamento, che spesso crea più contraddizioni che soluzioni e non risolve il problema, come si è dimostrato nelle varie fasi della procedura di sgombero. Alemanno fa presente a Zingaretti che dopo l’intervento dei Vigili urbani ci deve essere lo sgombero delle baracche. «Noi lo facciamo con l’Ama e purtroppo alcuni giorni fa é arrivata una lettera dell’Ardis, l’Agenzia regionale che si occupa della difesa del suolo, la quale ci ha detto che non collaborerà più per questi sgomberi, non si capisce bene se per carenza di fondi o altro. Faccio un appello a Zingaretti affinché imponga all’Ardis di intervenire, perché altrimenti saremo ancora più soli a fare questi interventi che sono fondamentali. Il compito di vigilare sarebbe di competenza della Regione, ci vuole coordinamento e impegno di tutti».