Bersani & C. darebbero un colpo di grazia stile Monti (e il centrodestra sale nei sondaggi)
La paura è che dietro l’angolo ci sia il colpo di grazia, una nuova ghigliottina fatta di tasse e tagli, destinata a decapitare famiglie e imprese. Non solo per la retromarcia sul pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, ma per una serie di motivi (e di bollette) che prolungherebbe il tristemente noto effetto-tecnici, cioè il tunnel oscuro della stagione dei professori. C’è la Tares, una sorta di Imu che oltre a tenere conto dei metri quadri dell’immobile viene calcolata anche sulla base dei componenti il nucleo familiare e aggiornata al rialzo. Si era parlato di differirne l’entrata in vigore al 2014, poi il pagamento era stato fissato al prossimo luglio, infine è arrivata la notizia che la prima rata si pagherà a maggio. Per il resto bisognerà presentarsi allo sportello a settembre e dicembre, quando pagheremo anche la maggiorazione. I Comuni hanno fatto presente che non sono nelle condizioni di provvedere allo smaltimento della spazzatura tra maggio e luglio per mancanza di fondi e hanno chiesto e ottenuto un’anticipazione di tre mesi degli incassi. Ossigeno per le municipalizzate, ma veleno per i bilanci familiari già in difficoltà perché a giugno arriva l’odiatissima Imu. La coperta è corta e per quanto la si tiri da una parte e dall’altra, non arriva a coprire tutto. Così si riaffaccia l’ipotesi di una nuova manovra correttiva. Non si tratta solo di far quadrare i conti attuali. Ci sono altre emergenze in arrivo. Stanno infatti per finire i fondi per la cassa integrazione e in una situazione come l’attuale nessuno può pensare che si possono lasciare i lavoratori senza coperture. E non è finita qui. A luglio, se nel frattempo non verranno varate misure compensative, arriverà l’aumento dell’Iva che potrebbe uccidere i consumi. Qualcuno prova a fare qualche conto e quantifica in almeno sette miliardi i fondi da reperire con una manovra aggiuntiva in tempi brevi. Fantascienza? No, potrebbe essere il primo impegno del prossimo governo. Se il premier sarà del Pd ci sarà poco da scherzare, saranno lacrime e sangue. È anche per questo che – secondo il sondaggio di Nando Pagnoncelli per Ballarò – il centrodestra continua a crescere ed è in vantaggio sul centrosinistra (32,3% contro 31,9%), con i grillini al 25,1 e i montiani appena all’8,1. È difficile che la gente si lasci incantare da discorsi sul conflitto d’interesse nel momento in cui in gioco ci sono i portafogli vuoti. Con dietro l’angolo, il colpo di grazia.