Coppie gay, il sì di Hollande scatena a Roma la protesta all’ambasciata di Francia: il Pdl in prima linea

23 Apr 2013 20:43 - di Antonella Ambrosioni

Tra i primi ad indignarsi e a mobilitarsi sono stati i giovani del Pdl, poi il Comitato “Giù le mani dalla famiglia”, Azione Universitaria, Militia Christi e Giovane Italia. Causa scatenante la notizia che arriva dalla Francia dove l’Assemblea nazionale ha annunciato il “sì” definitivo al progetto di legge che apre al matrimonio per le coppie dello stesso sesso con la possibilità di adottare figli. Il via libera che già aveva messo Parigi a ferro e fuoco piomba a Roma e ha un effetto deflagrante. Scende in piazza l’indignazione a piazza Farnese  davanti all’ambasciata di Francia, dove si forma un sit-in a cui si aggiungono successivamente i parlamentari del Pdl Maurizio Gasparri, Eugenia Roccella, Maurizio Sacconi, Carlo Giovanardi. Il popolo di centrodestra è unito anche sotto il profilo generazionale su questa battaglia di civiltà. «Vogliamo esprimere solidarietà ai cattolici francesi – afferma Fabrizio Lastei, portavoce di Militia Christi – tra cui anche sacerdoti, ingiustamente percossi e arrestati solo per aver espresso in forma pacifica la propria contrarietà al progetto di legalizzare le nozze gay». Gli fa eco Andrea Volpi, presidente nazionale di Azione Universitaria: «Gridiamo a gran voce la nostra contrarietà alla legge francese su Le mariage pour tous e per esprimere la nostra solidarietà a quei cittadini ingiustamente arrestati per aver protestato ed espresso pacificamente il loro dissenso alla politica di Hollande». Per il Coordinatore Romano della Giovane Italia Michelangelo Chinni e il Dirigente Regionale della Giovane Italia Lazio Matteo Guidoni «la manifestazione vuole dimostrare che anche in Italia esiste una maggioranza silenziosa fatta di uomini e donne pronti a scendere in piazza per difendere i diritti della famiglia e dei propri figli. Vogliamo dimostrare agli amici francesi che non sono soli in questa battaglia perché vogliamo un’Europa libera e per la famiglia vera, quella tradizionale». I manifestanti indossano magliette bianche con il disegno di una madre, un padre e un bambino. In mostra anche alcuni cartelli rosa e celesti, con la scritta, in francese, “Tutti nascono da un uomo e da una donna” e “Un bambino non è  un diritto”. Il voto francese non mette fine alla battaglia della strada. Parigi, più che all’unione, sembra prepararsi per ora ad ulteriori fratture. E la temperatura non sembra destinata a scendere. «Hollande si prende il rischio di scontri violenti», ha dichiarato il capogruppo Ump, Christian Jacob. Dalla Francia si leva il grido dei socialisti, “ora tocca all’Italia”. La prima risposta, chiara, è stata data.

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