Croppi-Marino, lo strano feeling tra il finiano in disgrazia e il comunista disperato
L’elezione imminente del nuovo sindaco di Roma ha visto stranamente fiorire delle coppie inedite – politicamente parlando – che da sponde diverse si ritrovano improvvisamente pieni di affinità elettive. Potenza della “pax anti-alemanniana? Parliamo della “celeste corrispondenza d’amorosi sensi” scoppiata tra Ignazio Marino e Umberto Croppi, tra il candidato del Pd al Campidoglio – uno che più a sinistra non si potrebbe – e l’ex assessore alla Cultura di Gianni Alemanno, poi “sostituito”, e ora anche ex candidato alla guida della città, nonché esponente di un Fli ormai quasi non pervenuto. Ignazio Marino ne fa un panegirico: «Ho sentito e incontrato Umberto Croppi, è un intellettuale che ama molto Roma, la conosce bene, e certamente le sue idee possono dare un contributo nei campi dell’urbanistica, della cultura e della mobilità, se sono opportunità per la nostra città», dice ai microfoni di Radio Città Futura il candidato sindaco del centrosinistra. Giorni fa anche Croppi aveva usato parole di miele verso il suo ormai ex competitor: «Noto che si sta dipingendo la candidatura di Ignazio Marino come una candidatura di estrema sinistra e questa – spiegava – è una forzatura, quella di Marino è una candidatura seria». Risposta dell’interessato: «Sono onorato che Croppi abbia espresso apprezzamento per la mia candidatura. Tutti dobbiamo lavorare per restituire a Roma quel prestigio che ormai non le appartiene più. Dialoghiamo su proposte e idee, specialmente su temi strategici come la cultura e l’urbanistica, la mobilità e la tutela degli spazi verdi, che sono priorità per entrambi, un terreno comune, su cui Croppi ha dimostrato una condivisibile sensibilità». Allora, affare fatto? Croppi pur di non sostenere Alemanno sarebbe disponibile ad offrire tutta la sua competenza a una giunta Pd? Non che gli rimanga molta scelta. Del resto, Croppi stesso stigmatizza come il circuito mediatico romano in queste settimane abbia “pompato” come candidatura indipendente sostanzialmente solo quella di Alfio Marchini. E contro i suoi mezzi non c’è concorrenza. In più, con alle spalle un ex partito e con una ex candidatura, che fare, se ti offrono una collaborazione su un piatto d’argento?