I “vaffa” dei grillini e i tecnici al governo sanno di muffa: è ora di voltare pagina
Sanno già di muffa i “vaffa” grillini, che durano lo spazio di un mattino e sono solo una magra consolazione. Con i “vaffa” ti prendi una piccola vendetta, mandi a quel paese chi ti sta sullo stomaco ma poi non ottieni nulla, tutto resta come prima e si torna al punto di partenza, al buio assoluto. Proprio com’è capitato alla sinistra con l’antiberlusconismo, anni di “caccia all’untore” e alla fine nemmeno uno straccio di proposta. Di pari passo, non è proponibile un governo fatto di quei professori bocconiani che hanno lasciato una pessima eredità, riducendo sul lastrico le famiglie italiane senza offrire niente in cambio. Non c’è stato il “do ut des”, il governo tecnico ha solo raccolto e l’ha fatto anche male. Ecco perché nel momento peggiore della sua storia repubblicana - quando è sul punto di cedere il passo e di arrendersi senza neppure l’onore delle armi – la politica può, quasi per miracolo, tornare a dire la sua, rinascere dalle sue ceneri dopo la morte, un po’ come l’Araba fenice. Ma a differenza dell’uccello mitologico, tutto dipenderà da quel che riuscirà a fare, perché le rimane una sola chance: essere credibile. E la credibilità non si acquista al mercato tra saponette e bottigliette di doccia schiuma. Le sorti del Partito democratico interessano solo agli addetti ai lavori: con la crisi che peggiora, risultano stucchevoli le polemiche sui “traditori” di Prodi, il braccio di ferro con Renzi, i mugugni dei dalemiani e anche le vere o presunte scissioni. La resa dei conti nel Pd è inevitabile, ma va racchiusa nell’orticello del partito, senza sconfinamenti. A un livello diverso e più alto dev’esserci invece il ritorno della politica, con una stagione che sappia dare risposte cominciando – come giustamente dice il centrodestra – dall’Imu e da Equitalia, e cioè da quel che più brucia sulla pelle della gente. Per poi passare a quelle riforme che consentano di venir fuori dal tunnel, rivoluzionando tutto il sistema. Siamo riusciti a non scivolare nell’idea comico-vendoliana di eleggere Rodotà e a non sentire il richiamo delle vecchie sirene prodiane. Ora tocca alla politica vera. Le alternative alla politica vera sono i “vaffa” grillini o la riesumazione dei tecnici al governo. E sarebbe il peggio che non ha mai fine.