Il Colosseo si spegne per i marò. Alemanno: “Riportiamoli a casa”

3 Apr 2013 21:49 - di Redazione

«Questo è stato un invito istituzionale rivolto a tutte le forze politiche: è un peccato che il centrosinistra si sia sottratto», ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al termine della manifestazione davanti al Colosseo per chiedere la liberazione dei marò sotto processo in India. Manifestazione che, nonostante i tentativi di farla fallire da parte della soprintendenza e del ministro montiano Ornaghi, si è regolarmente tenuta con la presenza di migliaia di cittadini. Per Alemanno «abbiamo perso l’occasione per dare un segnale unito e univoco a difesa del bene comune e del nostro interesse nazionale. Se non ci ritroviamo su queste cose, che senso ha parlare di governo di larghe intese? Dobbiamo ritrovarci sui valori fondamentali: questi ragazzi devono tornare a casa, ne va della faccia dell’Italia». Poco prima dell’inizio della manifestazione, il sindaco aveva sottolineato che «se ci saranno problemi siamo pronti a difendere i nostri diritti: il nostro è stato un atteggiamento assolutamente lineare e legale. Andiamo avanti pensando a questi due ragazzi che devono tornare in Italia e tutto il resto ci sembrano cose ininfluenti”. E ha proseguito: «Quello che è successo in India è incredibile e tutto il mondo ci guarda con stupore. Credo che il governo italiano debba prendere iniziative molto chiare e serie perché questi due ragazzi che stavano lì a difendere le nostre navi possano essere riportati a casa e se c’é stato un reato di giudicarli in Italia». Le luci del Colosseo sono state spente  per Salvatore Girone e Massimiliano Latorre sotto processo in India. Sull’Anfiteatro Flavio proiettata la scritta «Salviamo i nostri marò”. «Questo è il segno chiaro del dolore profondo di Roma Capitale – ha detto il sindaco Alemanno – col quale vogliamo chiedere di riportare a casa i due marò ai quali esprimiamo la nostra solidarietà». Sul palco, insieme al sindaco, anche l’esponente del Pdl Barbara Saltamartini, il parlamentare Fdi Ignazio La Russa, Guido Crosetto (Fdi), Marco Pomarici, presidente del consiglio comunale di Roma Capitale, che ha ribadito la gravità dell’assenza dell’opposizione, invitata a partecipare. Il vicesindaco di Roma, Sveva Belviso, ha chiesto ai presenti un applauso «per far sentire l’abbraccio di Roma a Massimiliano e Salvatore». Lo spegnimento delle luci è stato accompagnato dall’inno di Mameli cantato  a gran voce da tutti i manifestanti. L’ultima provocazione l’ha voluta fare Domenico Gramazio del Pdl, in prima linea con interrogazioni e iniziative sin da quando è iniziata l’allucinante vicenda dei marò, che ha personalmente attaccato un manifesto “Salviamo i nostri marò” sulla ringhiera del Colosseo (presumiamo senza danneggiare il monumento), dicendo «E ora vengano pure il ministro della Cultura e il soprintendente a staccarlo…».

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