Il fratello di Giancarlo Siani sconfessa il M5S: «Improprio togliere il nome di Tatarella dalla Camera»

13 Apr 2013 11:56 - di Redattore 92

L’ Associazione Giancarlo Siani, guidata dal fratello del giornalista, Paolo Siani, definisce «impropria» la proposta dei deputati del Movimento 5 Stelle di intitolare a Siani l’ aula parlamentare attualmente intitolata a Giuseppe Tatarella, pur dicendosi «onorata» dell’inizativa dei deputati grillini. In una lettera al presidente della Camera Laura Boldrini ed al capogruppo di M5s Roberta Lombardi, il fratello di Giancarlo Siani ed il presidente onorario dell’associazione, Geppino Fiorenza scrivono: «Ci sembra però improprio e ci dispiace sinceramente apporre il suo nome in sostituzione di quello di Pinuccio Tatarella, una figura di intellettuale aperto al dialogo, oltre che personalità di rilievo di una determinata parte politica, e comprendiamo il dispiacere dei familiari a cui esprimiamo tutta la nostra vicinanza». L’associazione premette: «Non ci è mai piaciuto il metodo della contrapposizione o del contrasto tra il ricordo e l’onore reso a questa o quella vittima, a questa o quella personalità scomparsa» rilanciando in un altro modo: «Suggeriamo di trovare il modo di ricordare la figura di Giancarlo, perché no in una sala stampa o in un’Aula, senza fargli il torto, che non avrebbe apprezzato, di sostituire la sua memoria a quella di un altra personalità». In questa polemica, che ha visto riuniti tutti gli esponenti della destra in difesa della memoria di Tatarella, spicca per ora il silenzio della stessa presidente della Camera Boldrini. Un silenzio che preoccupa Maurizio Gasparri «Il presidente ha un ampio staff e sicuramente questa notizia le è stata riferita – commenta ironicamente il vicepresidente del Senato – Se dovesse sfuggirle, la invitiamo quanto prima a farsi spiegare chi era l’onorevole Tatarella e quanto ha significato nella vita politica e parlamentare dell’Italia. Anche il suo silenzio può rappresentare una grave offesa alla memoria di un grande protagonista del nostro passato».

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