Il Paese è paralizzato, ma i grillini hanno la soluzione: occupare la Camera e riunire finte Commissioni
In assenza di qualsiasi prospettiva di uscita dalla crisi, non resta che protestare. Che poi è anche la cosa che i grillini sanno fare meglio: domani resteranno in aula dopo il dibattito di inizio seduta, alla Camera, per lamentarsi del mancato avvio delle Commissioni. «Vogliamo ripartire dalle regole. In aula leggeremo articoli della Costituzione», annuncia la capogruppo a Montecitorio Roberta Lombardi, che intanto dice no anche ad elezioni a giugno “perché costerebbero troppo”. Dall’altro ramo del Parlamento, in Senato, il capogruppo Vito Crimi lancia invece l’idea di far lavorare delle Commissioni “ombra”. «Faremo finta di avere anche una Giunta per le Elezioni e i Regolamenti, visto che ci prepariamo ad eleggere un presidente della Repubblica con parlamentari incompatibili. Ci sono almeno 30 casi accertati di incompatibilità». In testa, ovviamente, il caso Berlusconi, primo punto (e forse unico) del programma politico dei Cinque Stelle: «Chiederemo che tutte le forze politiche votino l’ineleggibilità di Silvio Berlusconi. E, secondo la legge del 1957 che richiamiamo, anche dei suoi avvocati». Inoltre, il Movimento pare orientato infatti anche a chiedere la creazione di una commissione “anti crisi”, coem ha anticipato la senatrice Paola Nugnes su Facebook, precisando che il gruppo dei senatori si confronterà sul tema con Loretta Napoleoni, saggista e giornalista esperta di sistemi finanziari ed economici. La possibilità di sostenere l’avvio delle Commissioni parlamentari con manifestazioni di piazza è stata invece “preventivata” dal M5S ma al momento non si faranno. «È una delle possibili iniziative che verificheremo di volta in volta» ha spiegato il capogruppo Vito Crimi. La polemica sulle Commissioni è diretta soprattutto nei confronti del presidente del Senato Grasso, che replica sostenendo di aver “chiesto ai Capigruppo di avere le designazioni dei Senatori per le Commissioni entro giovedì scorso, e tranne due eccezioni sono già sul mio tavolo”. «Il regolamento non assegna al Presidente poteri sostitutivi e pertanto, finché le designazioni non saranno completate, non sarà possibile procedere alla convocazione delle Commissioni». «Per quanto riguarda la convocazione delle Commissioni – aggiunge – ho riscontrato sia ostacoli politici che giuridici, anche connessi alla formazione del governo». Per chiarire le posizioni dei gruppi sul tema Grasso ha anticipato a domattina alle 10 la Conferenza dei Capigruppo.