Il Pdl legge nella conferma di Napolitano la vittoria di Berlusconi: «Ora un governo per le riforme»
«Napolitano eletto, ha vinto Berlusconi!». In 140 caratteri su Twitter Maurizio Gasparri sintetizza la rielezione del capo dello Stato vista dal Pdl. In una nota lo stesso leader del centrodestra sottolinea che «oggi è una giornata importante per la nostra Repubblica. Ringrazio il Presidente Giorgio Napolitano – scrive Silvio Berlusconi – per lo spirito di servizio e per la generosità personale e politica con cui ha accettato di proseguire il suo impegno e la sua opera in un contesto tanto difficile e incerto». Per Berlusconi «la situazione che viviamo richiede esperienza, saggezza, equilibrio, cultura politica e istituzionale: tutte qualità per cui Napolitano è un riferimento per tutti noi. Non è questo il momento per altre valutazioni. Ma – ha proseguito – tutti gli italiani, da 54 giorni, hanno potuto vedere e giudicare il nostro comportamento sensato e responsabile rispetto a quello della sinistra e del Partito democratico». Secondo Denis Verdini a questo punto sulla formazione di un governo a breve «conoscendo Napolitano e le sue qualità, credo che possa imporre un cambio di passo».
Il passo successivo, secondo Osvaldo Napoli è che «i partiti hanno un solo modo per ringraziare Napolitano del gesto indelebile di generosità: fare le Grandi Riforme di sistema, senza le quali è a rischio la salute della Repubblica». Per il deputato Pdl «va bene tutto, ridurre il numero dei parlamentari, la loro indennità. Va bene. Ma la riforma attesa dagli italiani, e davvero indispensabile per dissolvere l’incubo distruttivo del grillismo, è l’elezione diretta del presidente della Repubblica. Soltanto in questo modo si può ricostruire un circuito di fiducia fra i cittadini e le istituzioni. E in questo circuito la protesta sterile di Beppe Grillo verrebbe riassorbita agilmente. Senza la riforma in senso presidenzialista vince Grillo. Con quella riforma – conclude Napoli – Grillo esce di scena».
«Anche questi 54 giorni – ha detto Daniele Capezzone – dimostrano che noi del Pdl siamo stati l’unica forza lineare e compatta. Il Pd esce invece da questa vicenda lacerato, debole, incattivito».