In vendita Castello Orsini: costa 15 milioni di euro
È stata la dimora di Papa Niccolò III nel XIII secolo, Luigi Pirandello l’ha citato nei suoi scritti, poi è diventato un carcere e oggi è inserito in “Dimore d’Italia”. Castello Orsini è ufficialmente in vendita: Demanio e Comune di Soriano nel Cimino (Viterbo) hanno infatti aperto una consultazione pubblica per valutare progetti di gestione e valorizzazione da parte dei privati, consultazione che scadrà il prossimo 30 aprile. L’operazione fa seguito alla dismissione di 350 immobili tra palazzi storici, ville e castelli decisa lo scorso agosto dal governo Monti, per il valore di 1,5 miliardi di euro. Ma, per rimettere in sesto e restituire vita a una struttura di tale portata storica, come Castello Ordini, servono soldi, molti soldi: l’investimento minimo è 15 milioni di euro. L’annuncio è stato dato dal sindaco Fabio Menicacci. «L’idea della valorizzazione del castello – dice – è partita dall’Agenzia del Demanio: cerchiamo investitori che possano consentirne un uso pubblico, ma anche privato. L’importante è trovare la strada per valorizzarlo e dargli il giusto lustro». Attualmente la struttura è affittata proprio dal Demanio all’amministrazione locale, che si fa carico anche della manutenzione. Viene ritenuta idonea sia come potenziale polo universitario, sia come struttura ricettiva. Lo scopo è ottenere progetti finalizzati alla vendita, in modo che il Comune possa contare sul territorio su un bene di pregio nuovamente fruibile e a costo zero (ovvero senza spese di affitto e manutenzione), e che lo Stato incassi una somma adeguata alla sua portata storica e culturale.
La storia di Castello Orsini ebbe inizio nel 1200, quando venne edificato il primo nucleo di quella che qualche decennio più tardi sarebbe diventata dimora di Papa Niccolò III Orsini. Il Pontefice se ne innamorò al punto che, oltre ad abitarci, volle anche ampliarla. È qui che morirà nel 1280. Il castello è inoltre protagonista di una delle novelle di Pirandello, “Rondone e rondinella”, dove viene descritto così: “Ecco là quel castello antico, ferrigno, che domina il borgo”. In seguito è diventato una struttura carceraria, fino al 1989, quando venne chiuso. Oggi si cercano privati nelle condizioni di valorizzarlo, anche in una previsione di gestione. È all’interno della rete nazionale “Dimore d’Italia”, il network di strutture turistico-ricettive e servizi culturali insediati in architetture di pregio e inseriti in contesti di rilevanza storico-paesaggistica. Nonostante la sua storia, l’immobile di Soriano nel Cimino è dismesso ormai da tempo. Per questo il minimo dell’investimento richiesto è di 15 milioni di euro. Per chi se lo può permettere, A.A.A. dimora storica vendesi.