La sinistra non faccia la sinistra: solo così si salva (e salva il Paese) dal baratro
Per salvarsi il Pd ha una sola strada: dare un calcio al proprio ego, finirla con le questioni identitarie e non fare la sinistra. Domandarsi perché nelle fabbriche non fa più presa sugli operai, smetterla di cullarsi nell’illusione che la Cgil possa ancora portare consensi elettorali, capire una volta per tutte che il voto dei metalmeccanici è vagabondo, è andato al centrodestra in alcune zone, alla Lega in altre e ora ai grillini. E che l’emorragia non si ferma. Niente è legato al caso e quel che sta accadendo con il nodo-governo dovrebbe imporre quantomeno una riflessione ai vertici del partito per non sprofondare. Pier Luigi Bersani si è irrigidito, sta bloccando tutto, anche il processo riformatore interno, proprio mentre dal Paese emerge la necessità immediata di un governo per stoppare l’attuale moria di imprese, dare liquidità al sistema e far ripartire l’occupazione e i consumi. C’è lo spazio per farlo, purché si abbia il coraggio di osare, evitando ideologismi e fare i conti con la realtà. Gli otto punti indicati da Berlusconi, se realizzati, rappresentano un buon punto di partenza. Lo dicano con chiarezza. Ma il Pd non ha il coraggio di ammetterlo, combinando un pasticcio. Basta guardare a quanto sta succedendo per i debiti della Pubblica amministrazione: il decreto prevede 40 miliardi di restituzioni in due anni, il governo parla di 70 miliardi complessivi, Bankitalia li fa lievitare a 90, la Cgia di Mestre arriva a quantificarli in 136. Con i tecnici a Palazzo Chigi non si riesce a capire nemmeno quanti siano i debiti della Pa nei confronti delle aziende (un po’ come accadde con gli esodati), figuriamoci quando si tratterà di pagarli. Intanto la pressione fiscale cresce. E anche qui la realtà dà una lezione ai teorici dell’economia: ci hanno detto per un anno e mezzo che un punto di pressione fiscale in più equivaleva a mezzo punto di Pil in meno e invece oggi ci accorgiamo che il giusto rapporto, in una situazione come l’attuale è di uno a 2,5. E questo dimostra anche come sia stato possibile arrivare al punto attuale. Ma il centrosinistra non sta facendo meglio. Oggi non consente di fare il governo, ieri ha creato le premesse perché i debiti della Pa sfuggissero di mano. Il montismo che ha ammazzato il Paese sembrava cancellato dalle elezioni e invece ha trovato i suoi eredi nel Pd. Che per liberarsene deve agire in modo nuovo. Ergo, non fare la sinistra.