Mario Castellacci: una serata per ricordare l’intellettuale che fondò il Bagaglino
Una serata per ricordare Mario Castellacci (16 luglio 1924- 4 dicembre 2002), fondatore e autore, con Pier Francesco Pingitore, per moltissimi anni del Bagaglino. Il Circolo “Amici di Mario Castellacci, presieduto da un altro dei fondatori, Raffaello della Bona, ha voluto ricordarlo con una serata al Circolo l’Universale di Maurizio Messina. È stata un’occasione particolare per ricordare la versatilità e l’ingegno di Castellacci, fin dai suoi esordi e dalle sue prime esperienze letterarie e umane. Mario Castellacci si arruolò volontario a diciannove anni nelle file della RSI, e in quel periodo scrisse una canzone che Giorgio Bocca in seguito mostrò, lui partigiano, di apprezzare molto: Le donne non ci vogliono più bene. A quell’esperienza, mai nascosta né rinnegata, Castellacci dedicò anche un libro autobiografico, La memoria bruciata, pubblicato da Mondadori, che abbraccia tutto l’arco degli Anni Trenta, con la descrizione appassionata di un’Italia povera e contadina, ormai sparita. Anche di questo si è parlato nel corso della serata oltre che, ovviamente, delle poesie, dei racconti, delle canzoni di Castellacci, prima fra tutte Sempre, portata al successo da Gabriella Ferri, e riproposta con emozionante ispirazione da Manuela Villa, accompagnata da Fabrizio Amici. Un capitolo a parte ha meritato il musical scritto e messo in scena da Castellacci, Forza, venite gente!, che risulta ad oggi quello più rappresentato in Italia negli ultimi trent’anni – la prima ebbe luogo a Viterbo nel 1981 – con migliaia e migliaia di realizzazioni ad opera di decine di compagnie. Nella manifestazione, due interpreti storici, Michele Paulicelli e Rita Tomasetti, hanno riproposto alcune canzoni tratte dalla commedia musicale, dedicata alla figura di San Francesco.
Sul tema della Memoria bruciata è intervenuto lo scrittore e critico Gianfranco de Turris, che ha sottolineato come tutta la pur copiosa e valida produzione di romanzi e autobiografie di “ex repubblichini”, benchè preziosa per la comprensione del periodo, sia stata trascurata dalla critica e mai ristampata. Un intervento particolarmente brillante e appassionato è stato quello di Pietrangelo Buttafuoco, una delle penne più dotate della generazione post-Castellacci, che ha tracciato quasi una linea di continuità ideale dei valori, non politici ma etici, che animarono uomini come l’autore e poeta del Bagaglino. La serata, cui ha prestato la sua opera la regista Roberta Di Casimirro, è stata condotta da Pier Francesco Pingitore, che ha anche letto alcuni sonetti del suo grande amico.