«Meno male che Giorgio c’è», canta Berlusconi. Ma il consenso su Napolitano è bipartisan, grillini a parte…

22 Apr 2013 19:57 - di Antonella Ambrosioni

«Meno male che Giorgio c’è…». Una variante subito al coro “Meno male che Silvio c’è”, intima bonariamente ai suoi Silvio Berlusconi dopo «il discorso più ineccepibile e straordinario che io abbia mai sentito in 20 anni», afferma Silvio Berlusconi dopo l’orazione di insediamento di Giorgio Napolitano. «Ha invitato a buttare a mare la parola “inciucio” la politica è fatta di compromessi, mediazioni e alleanza anche tra tra chi si trova su sponde opposte», afferma il Cav, che poi attacca i grillini: «Sono dei burattini che prendono ordini da uno squilibrato: veri e propri analfabeti della democrazia». «Una grande lezione di politica che in queste aule non si sentiva da diversi anni», commenta invece Fabrizio Cicchitto, pregevole soprattutto per il realismo con cui ha analizzato «le occasioni perse nella precedente legislatura» per quel che riguarda la riforma delle legge elettorale e le riforme istituzionali. Una lezione di politica «ma anche di matematica», aggiunge il parlamentare del Pdl, un invito a fare i conti con la realtà uscita da queste elezioni nelle quali nessuna delle coalizioni ha ottenuto la maggioranza». Applaude il segretario del Pd Bersani: «Napolitano ha detto quel che doveva dire, con un discorso di una efficacia eccezionale». E anche Pier Ferdinando Casini apprezza come abbia «messo tutti davanti alle proprie responsabilità. Chi è andato a chiedergli di rimanere ha il dovere morale di fare subito un governo. Altrimenti siamo nel regno dei buffoni». Tra le prime reazioni che arrivano dal centrosinistra c’è quella di Dario Franceschini secondo cui «Napolitano ha preso il timone, ha indicato la strada e ha dato qualche schiaffone salutare…». Piace al vicepresidente della Camera Maurizio Gasparri la franchezza, con cui ha dato «indicazioni precise sulla strada da prendere», apprezzando soprattutto «la critica da lui rivolta alla facilità con cui si esalta il web e si ricorre con irresponsabilità alla piazza. Il riferimento è ai grillini gli unici a non applaudire e a ritenere il Napolitano-bis «la morte della repubblica». Del resto Grillo pubblica subito un post intitolato “Napolitano Reloaded”, ( più o meno “ricaricato”,citando “Matrix”  dove riporta citazioni dello stesso Capo dello Stato. «L’ho già detto tante volte. Non credo che sarebbe onesto dire: “state tranquilli io posso fare il capo dello Stato fino a 95 anni”. E, ancora, “Dopo sette anni sto finendo il mio mandato in modo surreale, trovandomi oggetto di assurde reazioni di sospetto e dietrologie incomprensibili, tra il geniale e il demente”. Come giudicare la rete in questi casi?

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