Papa Francesco a quota 5 milioni su Twitter: in tre settimane raddoppiati i follower di Ratzinger
Il Papa dei gesti si afferma anche efficace comunicatore della Rete. In meno di quattro settimane dalla sua elezione, Papa Francesco ha già sfondato quota 5 milioni di follower sul suo account di Twitter, @Pontifex, in nove lingue, tra cui l’arabo e il latino. Non appena eletto, Bergoglio, sulla scia dell’impulso dato all’evangelizzazione attraverso i nuovi media del suo predecessore, ha immediatamente voluto la riattivazione del profilo ufficiale del Pontefice, inaugurato solo nel dicembre scorso e sospeso dopo la rinuncia di Benedetto XVI e l’inizio della sede vacante il 28 febbraio. Il 17 marzo scorso, a 4 giorni dalla sua ascesa sul soglio di Pietro, il primo tweet: «Cari amici vi ringrazio di cuore e vi chiedo di continuare a pregare per me. Papa Francesco». Da allora, anche sull’onda dell’emozione generale suscitata dall’elezione del nuovo «vescovo di Roma», come Papa Francesco ama autodefinirsi, è stato un crescendo di follower sul popolare social network. Il numero di quanti seguono il Papa è di fatto raddoppiato (da circa 2,5 milioni ai 5 milioni attuali) dall’ultimo tweet di Papa Ratzinger. Il Pontefice argentino che spiazza tutti con i suoi gesti dirompenti e predilige omelie brevi, rivela uno stile di comunicazione che sembra ben adattarsi al social network dove vige la regola dei 140 caratteri a messaggio.
Inoltre Bergoglio, comunica spesso con i suoi follower. I suoi tweet arrivano al ritmo di 2-4 a settimana. L’ultimo: «Dio ci ama. Non dobbiamo aver paura di amarlo. La fede si professa con la bocca e con il cuore, con la parola e con l’amore». La risposta della Rete, come sempre, è varia. Moltissimi, ad esempio, sono gli utenti che, sotto l’hashtag #Pontifex, rilanciano le immagini di Francesco mentre nel corso della messa «in coena domini» di giovedì scorso compie la Lavanda dei Piedi ai giovani del penitenziario minorile di Casal Del Marmo. Ultimo tema di discussione sul Web, il suo omaggio alle donne nella catechesi dell’udienza generale di mercoledì.