Quirinale, si tratta su Amato e D’Alema. Il M5S entra in partita con Rodotà
A meno di 48 ore dall’avvio delle votazioni sul futuro presidente della Repubblica, Silvio Berlusconi è intenzionato ad avere un ruolo di protagonista nella scelta del nuovo capo dello Stato. I contatti tra le due delegazioni del Pd e del Pdlproseguono senza sosta per preparare l’incontro tra il Cavaliere ed il segretario del Pd Pier Luigi Bersani preceduto da una riunione tra gli sherpa dei due partiti per definire i dettagli di un possibile accordo.
I nomi intorno a cui ruoterebbe la trattativa sono Giuliano Amato e Massimo D’Alema, entrambi graditi a Berlusconi anche se con delle differenze. Il Cavaliere sa bene infatti che Amato si spenderebbe da subito per favorire la nascita di un governo di larghe intese. Giuliano Amato e al momento tra i più quotati, seguito da Massimo D’Alema. Tant’è che su di essi in queste ore ragionano anche gli altri partiti (Scelta civica direbbe sì ad Amato; la Lega non pone veti su D’Alema, mentre al presidente della Treccani dice no). I due nomi, ai quali in ambienti Pd si continua ad affiancare anche quello di Franco Marini, saranno nella rosa che Bersani presenterà a Berlusconi. Ma il segretario potrebbe avere in serbo, gira voce, una carta al momento ancora ‘coperta’, un nome alto che potrebbe essere quello di un giudice costituzionale come Sabino Cassese o Franco Gallo, entrambi con alle spalle un’esperienza da ministri del governo Ciampi. Nel caso non si arrivasse ad un’intesa, Berlusconi è pronto ad alzare il livello dello scontro additando il Pd come il partito che occupa tutte le cariche istituzionali. Il Cavaliere ha intenzione di tenere, come da programma, una nuova manifestazione questa volta al Nord, a Brescia. la data è fissata per l’11 maggio ma potrebbe essere anticipata.
A sparigliare le carte arriva però Grillo che prima sembra proporre un accordo al Pd su un nome condiviso al Quirinale (Gabanelli o Rodotà) e poi fa marcia indietro. Il Movimento 5 Stelle, infatti, oggi ha decretato che il proprio candidato è la giornalista Milena Gabanelli, che ha vinto la consultazione on-line delle Quirinarie. “Bersani la voti, poi chissà…”, è l’appello di Grillo, che butta così la palla nel campo dell’avversario, provando ad allettare il leader del Pd con la prospettiva di una futura possibile “convergenza” sul governo. “Niente bandierine”, replicano i democrat. Ma Grillo rilancia con il nome di Stefano Rodotà, risultato terzo per preferenze tra i 5 Stelle: “È spendibile benissimo dalla sinistra”. In ambienti Pd si insiste che in prima istanza, se salta l’accordo con il Pdl, sarebbe Romano Prodi il candidato dei democratici dalla quarta votazione in poi. Ma la partita è ancora tutta da giocare. Tant’è che nelle discussioni tra parlamentari spuntano fuori ipotesi ancora non emerse, come quella che alla fine possa entrare in partita un nome come quello dell’ex segretario Walter Veltroni