Roma, doppia aggressione a un gazebo di Alemanno. Il Pdl: perché Marino non condanna il gesto?
«Le aggressioni, le intimidazioni, la violenza e le prevaricazioni dei centri sociali e della sinistra non ci hanno mai fermato e continueranno a non fermarci. Quello che è accaduto nel X Municipio – dove è stata imposta dalle “guardie rosse” la chiusura di un gazebo del sindaco Alemanno – è un vulnus alla democrazia, alla libertà di pensiero e di espressione». Lo afferma Marco Di Cosimo, consigliere Pdl all’assemblea capitolina e vice coordinatore del partito a Roma. Che cosa è accaduto? Che prima della manifestazione dell’Anpi, che ha sfilato in corteo per le strade del X municipio, alcuni esponenti dei centri sociali sono andati al gazebo di Alemanno in piazza Aruleno Celio Sabino e hanno intimato ai giovani presenti di sbaraccare e andare via. Cosa che i giovani hanno fatto. Passato il corteo dei resistenti, i giovani hanno rapidamente reinstallato il gazebo allo scopo di fare propaganda per Alemanno. Ma pochi minuti dopo i centri sociali sono ritornati e hanno distrutto tutto aggredendo i presenti, oltre a portare via bandiere e materiale. Di qui la protesta di Di Cosimo: «Marino, che strizza l’occhio ai violenti di sinistra, si è ben guardato dall’esprimere condanna e dal prendere le distanze da questo atto violento. Mi auguro che le parti più moderate del Pd dimostrino più saggezza. La campagna elettorale si deve fare sui contenuti e non con la violenza». Il presidente della commissione Trasparenza del X municipio, Alessandro Bianchini, che cura il gazebo, ha sottolineato che «il vecchio virus dell’intolleranza politica contagi ancora alcune frange della sinistra, da sempre tollerate dalle istituzioni. Chiunque pensi di fermarci con questi gesti vili e antidemocratici si sbaglia di grosso». Sono intervenuti i consiglieri comunali del Pdl Federico Guidi e Lavinia Mennuni, secondo i quali «la gravissima intimidazione a opera dei soliti centri sociali che hanno imposto la chiusura di un gazebo del sindaco Alemanno è di una gravità inaudita. Ma ancor più grave è il silenzio del candidato sindaco del centrosinistra Marino». I consiglieri del Pdl hanno aggiunto che «ci saremmo aspettati un immediata presa di distanza di Marino da simili comportamenti violenti e prevaricatori; ci saremmo aspettati che il candidato sindaco della sinistra andasse immediatamente a scusarsi con i ragazzi del gazebo e a garantire con la sua presenza la riapertura dello stesso; ci saremmo aspettati una sua decisa presa di posizione contro i violenti ed un suo immediato allontanamento dal corteo se tale imposizione fosse continuata. Ci saremmo aspettati almeno una parola postuma di condanna e una chiara presa di posizione a garanzia dell’inviolabile diritto di tutti a svolgere serenamente la propria campagna elettorale. Nulla di questo è purtroppo invece accaduto e se il silenzio di Marino dovesse perdurare rappresenterebbe una gravissima complicità e una inaccettabile e inquietante vicinanza all’intolleranza politica e violenta dei centri sociali».