Sassoli attapirato, Marino coi centri sociali, Gentiloni “grillino” e 3 outsider. È un talent? No, le primarie Pd

2 Apr 2013 21:48 - di Guido Liberati

Meglio l’ex mezzobusto tv che riceve il tapiro per i troppi manifesti abusivi o l’ultralaico che è già stato adottato dai centri sociali? Fa più notizia l’ex ministro che promette più tagli di un grillino o i tre outsider in cerca di gloria? Il Pd seleziona l’anti-Alemanno attraverso lo strumento delle primarie, in programma a Roma domenica prossima, ma l’effetto è quello di un brutto reality. Una specie di Isola dei famosi dove riciclare vecchie glorie della politica o semplici peones alla caccia di visibilità. Non aspettatevi grandi programmi, la politica del Pd va avanti per trovate a effetto, tanto che voteranno anche gli under 18 fino ai 16 anni, giusto per fare numero e propaganda. A giocarsela saranno in tre. David Sassoli finito nel mirino di Striscia la Notizia dopo le polemiche interne al Partito democratico, scaturite per l’affissione abusiva di alcuni suoi manifesti nella Capitale. Le telecamere del Tg satirico di Canale 5 hanno raggiunto l’ex conduttore del Tg1, che, solo pochi mesi fa, nel suo profilo Twitter, prometteva: «Una campagna elettorale pulita, non con i manifesti ma tra la gente». L’altro candidato pesante, Ignazio Marino, ha ricevuto in queste ore l’endorsement di Andrea Alzetta, capogruppo Roma in Action all’Assemblea Capitolina. Il leader dei centri sociali che aveva già creato più di qualche grattacapo alla giunta Veltroni con le sue occupazioni abusive più che un aiuto è una pietra d’inciampo per il medico che si era già presentato alle primarie del Pd come segretario.

Tra i due litiganti il terzo non gode, ma non nasconde l’intenzione di farlo. Paolo Gentiloni, che è stato ministro delle Comunicazioni nel governo Prodi e che è in Parlamento da tre legislature, ha d’improvviso scoperto di essere un grillino dentro.  «Volentieri rinuncio alla doppia pensione da giornalista e da parlamentare – ha annunciato – Ma qui il problema sono gli stipendi dei Cda delle 11 municipalizzate romane che ammontano a 4,7 miliardi di euro annui. Io – prosegue – li voglio portare a 2,3 miliardi euro. Un risparmio di 2,4 miliardi di euro che potrebbero essere utilizzati per gli ospedali romani». Peccato che Gentiloni non abbia proposto i tagli nei sette anni in cui è stato in Campidoglio prima come portavoce del sindaco Rutelli e poi assessore al Turismo e al Giubileo. Inutile dire che agli altri tre candidati, Patrizia Prestipino, Gemma Azuni e Mattia Di Tommaso è riservato il ruolo di comparse. Tanto per fare numero e gavetta. Candidati perfetti. Per la nuova edizione di Saranno famosi.

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