Terremoto in Iran, tre città e due villaggi devastati. Nessun danno alla centrale nucleare di Bushehr
Un terremoto di magnitudo 6,1 ha colpito l’Iran meridionale nella zona dove sorge l’unica centrale atomica iraniana causando decine di vittime e centinaia di feriti secondo un bilancio ufficioso che si teme possa aggravarsi. La centrale nucleare di Bushehr, stando a dichiarazioni delle autorità iraniane avallate dall’agenzia atomica internazionale Aiea, non ha subito danni. Il sisma si è scatenato con epicentro nei pressi di Kaki, una cittadina nella provincia di Bushehr, e una forza tale da essere avvertito anche sull’altra sponda del Golfo Persico, tra l’altro in Arabia Saudita, Dubai e Qatar. Il bilancio provvisorio è di almeno 40 morti e oltre 850 feriti ed è stato fornito dall’agenzia Irna citando fonti ufficiose. Il governatorato provinciale ha precisato che sono andate distrutte completamente 700 case e altre 30 hanno subito danni fino al 70%. Sulla base di precedenti informazioni, un elevato numero di vittime è stato segnalato nei villaggi di Shanbé, Sanà e Baghan distrutti al 50% secondo la Protezione civile iraniana che ha stimato in 650 i feriti nella sola città di Khormuj, dove in serata la direzione dell’ospedale Zeinabie ha annunciato di avere 37 morti solo nel suo nosocomio. È stato però evitato il disastro atomico dato che la centrale di Bushehr, costruita dalla Russia e in via di affidamento all’Iran entro la fine di aprile, non ha subito danni né vi è stata perdita di radioattività: lo hanno sostenuto autorità iraniane come il governatorato provinciale e il capo esecutivo del progetto, Mahmud Jafari. In dichiarazioni all’Irna, Jafari ha sottolineato la distanza (tra i 150 e i 160 km) dell’epicentro del sisma. L’Iran del resto è un paese fortemente sismico: appena nell’agosto scorso vi era stato un terremoto con 306 morti e circa 4.500 feriti a Tabriz, nel nordovest. Il sisma che nel dicembre 2003 colpì l’antica città di Bam, con le sue case di fango, causò 31 mila morti e ancor più tragico fu il terremoto del giugno 1990, ancora una volta nel nord-ovest, che fece circa 37 mila vittime e più di 100 mila feriti nelle province di Gilan e Zanjan. Anche Teheran, con i suoi circa 15 milioni di abitanti, è a forte rischio sismico. La raccolta di informazioni è resa difficile da rallentamenti su Internet. Vi sono state una serie di almeno sette scosse di assestamento anche sopra i 5 gradi richter nei primi 40 minuti dopo il sisma. La Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, ha lanciato un appello alla solidarietà.