Totò Cuffaro tra i candidati allo Strega con le sue memorie da Rebibbia
Il memoriale da Rebibbia di Totò Cuffaro è la sorpresa che riserva la lista dei libri che concorreranno al premio Strega. I termini per la presentazione dei titoli è scaduta, i titoli sono 24 ma solo il 16 aprile il comitato direttivo del premio annuncerà la selezione e le scelte definitive. Sarà accolto Il candore delle cornacchie (edito da Guerini) dell’ex governatore della Sicilia, condannato a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio? La notizia di questa presenza “irrituale” sottolineata dal Corriere della Sera fa credere che si tratterà di un’edizione del premio che farà molto clamore. Un’altra novità di quest’anno sono gli annunci dati su Twitter delle candidature, anche se la notizia nel caso del libro di Cuffaro, con prefazione del monsignor Rino Fisichella, è stata data dallo stesso editore: due gli Amici della Domenica che hanno presentato la candidatura del suo libo: Marco Staderini, dirigente d’azienda e Giampiero Gamaleri, sociologo ed esperto di comunicazione. Questa la cornice del volume: il detenuto di Rebibbia matricola 87833, tutte le sere che Dio manda in terra, segna su un doppio foglio protocollo, con un pennarello, i giorni trascorsi e quelli che mancano sui 2.130 che deve scontare. Ogni tanto, per mesi, nella cella ha riempito dei quadernetti di memorie. Spesso di notte, quando c’era finalmente un po’ di silenzio.
Quei quadernetti sono diventati un libro, il cui titolo si riferisce alla cornacchia («Ce ne sono tante qui a Rebibbia» racconta l’autore) che si era posata sulla finestra della cella aprendo una sorta di dialogo col prigioniero prima di volarsene via, come un sogno di libertà. L’ex governatore della Sicilia in queste pagine insiste sulla sua innocenza, prega la Madonna a più riprese, invoca Gesù e ha un nutrito bagaglio carcerario di santini di Don Bosco e padre Pio, della Madonna di Lourdes e di quella di Medjugorje. C’è il racconto dell’umiliazione delle manette, l’assurdità del sequestro all’ingresso di Rebibbia di un plaid che gli aveva messo in borsa sua moglie Giacoma. Certo, un detenuto proprio come tutti gli altri non è. Racconta delle visite ricevute: «Oltre cento parlamentari sono venuti, deputati, senatori, parlamentari europei, monaci, suore, vescovi, qualche cardinale». Tra gli altri Casini, Follini, Alfano. E su tutti, Marco Pannella, «un portento della natura, un uomo inesauribile e di una umanità prorompente». Intanto, mentre Alessandro Piperno si gode gli ultimi mesi da vincitore dello Strega con Inseparabili e in attesa del “dentro o fuori” del libro di Cuffaro, il nome più gettonato pare sia quello di Aldo Busi con El specialista de Barcelona (Dalai) che ha avuto un buon successo di vendita e di critica. Ci sono poi Walter Siti con Resistere non serve a niente (Rizzoli), Romana Petri con Figli dello stesso padre edito da Longanesi, Alessandro Perissinotto con Le colpe dei padri, Piemme, sponsorizzato da Eva Cantarella e Gian Luigi Beccaria.