Toto-Quirinale, Bersani ci fa un pensierino. E nella “rosa” di Grillo spuntano Gabanelli, Landini e Rubbia
Sul vertice a due di ieri tra Berlusconi e Bersani i giornali di oggi hanno ricostruzioni più o meno convergenti: clima cordiale, nessun passo in avanti sul fronte di un governissimo, apertura del Pd alla scelta di un nome condiviso per il Quirinale. Bersani, in pratica, da qui a una settimana si sarebbe impegnato a fare una rosa di nomi da proporre al Cavaliere per approdare alla scelta di una personalità non ostile al centrodestra. La novità è che secondo Repubblica un nome papabile, su cui potrebbe convergere perfino il Pdl, potrebbe essere quello dello stesso Bersani, che ieri di fatto si sarebbe auto-proposto. Difficile immaginare che Berlusconi possa dare il via libera, ma non è fantapolitica, visto il profilo comunque moderato del leader Pd rispetto ad altre figure marcatamente giustizialiste e antiberlusconiane. L’altro nome su cui punterebbe Bersani per convincere il Cavaliere è quello di Giuseppe De Rita, ex presidente del Cnel, di solida formazione centrista. Ma in queste ore prende corpo anche l’ipotesi Boldrini, che ha il pregio di esser donna ma lo svantaggio di essere espressione della sinistra più integralista. Gli altri nomi papabili? I soliti: Emma Bonino, Annamaria Cancellieri, Paola Severino, Anna Finocchiaro, ovviamente Giuliano Amato, il più gradito al Cav, Franco Marini, Gianni Letta e perfino Massimo D’Alema, che qualcuno considera non sgradito al Cavaliere. Ma la vera girandola di candidature è tra le fila dei grillini, dove a breve si aprirà una consultazione on line su una rosa di nomi che va da Valeria Grasso, imprenditrice antiracket, a Raffaele Guariniello, pm di processi come la Thyssen, Gustavo Zagrebelsky, Dario Fo, Stefano Rodotà, Milena Gabanelli, Gino Strada, Ferdinando Imposimato, Carlo Rubbia Gian Carlo Caselli, Salvatore Borsellino e, ultima new entry, il sindacalista della Fiom Maurizio Landini.