Una poltrona per Ingroia? Crocetta pensa di affidargli la riscossione delle imposte siciliane
Per il magistrato e leader di Rivoluzione civile si profila la guida di Riscossione Sicilia Spa, la società che si occupa di riscuotere le imposte nell’isola, controllata dalla Regione. L’annuncio potrebbe arrivare a breve. Il presidente Rosario Crocetta e Antonino Ingroia si sono incontrati oggi «per un caffè». Non è il primo incontro tra i due, con la stessa motivazione. «Abbiamo discusso e preso solo un caffè, lo abbiamo fatto anche», aveva spiegato venerdì il governatore siciliano ai cronisti. Ingroia vanta il record di aver fondato il partito meno longevo della storia d’Italia: Rivoluzione civile è nata il 29 dicembre 2012 e, dopo il disastroso risultato delle elezioni politiche (2,25 per cento), si è di fatto liquefatto. Dalla Procura di Palermo all’incarico in Guatemala, Ingroia sarebbe dovuto rientrare in magistratura. Il Csm lo aveva mandato alla Procura di Aosta «a intercettare gli stambecchi» (copyright Silvio Berlusconi). L’incarico gli consentirebbe di rimanere nella sua terra. Il pm siciliano potrebbe guidare la società, le cui quote sono per il 90 per cento di proprietà della Regione, e per il restante 10 per cento di Equitalia. Secondo il sito d’informazione locale Livesicilia.it «il compenso di Antonio Ingroia dovrebbe aggirarsi intorno ai 50 mila euro l’anno».
La scelta di Crocetta, eletto con il Pd, ma sempre più indipendente rispetto al partito di Bersani, ha creato più di qualche mal di pancia a Roma. Dall’appiattimento sulle posizioni dei grillini alle gaffes con gli assessori Franco Battiato e Antonino Zichichi, prima nominati e poi liquidati, ha imbarazzato il Pd. Ora il corteggiamento nei confronti di Ingroia, colpevole, per il Pd di avere sottratto al centrosinistra voti determinanti per la maggioranza in Senato. Con questo incarico a Ingroia, Crocetta consuma l’ennesimo strappo con Bersani: per il Pd la Sicilia è sempre più lontana.