Alfano: «Tutti a Brescia con Berlusconi». E la sinistra ne fa un “affare” di governo

11 Mag 2013 16:31 - di Antonella Ambrosioni

Il Pdl fa quadrato intorno a Silvio Berlusconi al centro dell’ennesimo tentativo di spallata giudiziaria. È il segretario Angelino Alfano a suonare la carica da Twitter: «Oggi pomeriggio a Brescia. Tutti a fianco al Presidente Berlusconi e al nostro sindaco Adriano Paroli», visto che, come si sa, il comune lombardo è  interessato da una tornata elettorale molto delicata. Ma siccome la piazza è bella tranne quando manifesta il centrodestra, ecco che alla sinistra “democratica” non va giù che il partito di Alfano, vicepremier, si mobiliti per motivi sacrosanti. Parole grosse arrivano da Epifani dall’Assemblea nazionale del Pd, che sostiene nientemeno che «chi va a Brescia innesca una mina». Rosy Bindi prima di lui aveva sottolineato «la gravità» della partecipazione di Alfano. Fassina, viceministro dell’Economia, ritiene lo spirito di chi va a Brescia «contrario alla cultura democratica». Insomma, da sinistra più o meno tutte le “vestali” del bon ton costituzionale vorrebbero togliere al Pdl il diritto di protestare contro quella parte politicizzata della magisratura che tenta in tutti i modi di far fuori il Cav, nell’impossibilità di sconfiggerlo politicamente, come dimostrato dalla volontà degli elettori e ancor più dai recenti sondaggi secondo i quali se si votasse oggi il centrodestra sarebbe comodamente al governo. Si capisce che questo terrorizzi il Pd. Non solo, ma c’è tutta una grande fetta di italiani che dal sito ufficiale forzasilvio.it sta testimoniando in queste ore gli sforzi per giungere a Brescia da molte parti d’Italia, con mezzi propri, per esserci. Il diritto del Pdl di far sentire la propria voce è dunque più che mai democratico. Con buona pace dei democrat. Così come è motivata l’idea di manifestare lunedì con un sit-in davanti al Tribunale di Milano, in occasione del processo Ruby, che si sta valutando nel partito. Centra il punto Daniele Capezzone quando dice che «la polemica sulla presenza di  Alfano a Brescia è  surreale. È il segretario del partito, partecipa a una manifestazione del partito, con il presidente del partito, e a sostegno del candidato sindaco del partito. Dov’è il problema?», si chiede. E infatti il problema non esiste. «Con la medesima logica e la medesima normalità, infatti, il premier Letta e il ministro Franceschini stanno partecipando all’assemblea del Pd, com’é perfettamente logico e ragionevole che accada». Del resto, commenta il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, «Letta e i ministri del Pd vanno giustamente alla riunione del loro partito. Ma alcuni del Pd, in base alla tipica doppia morale a cui sono abituati, contestano il buon diritto di Alfano di partecipare a una manifestazione del Pdl, di cui è segretario politico, organizzata a sostegno del sindaco di Brescia, e nel corso della quale il presidente Berlusconi certamente confermerà la scelta di leale partecipazione al governo».

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