Fratelli d’Italia “on the road” a Roma per rilanciare i temi-chiave: si parte al grido “liberate i marò”
Una “Staffetta per l’Italia”, una manifestazione a tappe, itinerante, che si snoda per le vie della Capitale. Efficace e originale la formula scelta da Fratelli d’Italia per ricordare e rilanciare le sue proposte sui nodi cruciali che la politica è chiamata a sciogliere. Non è un semplice corteo, né un presidio statico ma una iniziativa “on the road” che si sviluppa in un percorso che tocca alcuni luoghi simbolo di Roma, fra tutti, il ministero dell’Economia, la sede della Banca d’Italia, l’Ambasciata indiana, il Quirinale. Pronti, partenza, via: lo “start” viene dato da piazza Indipendenza, il corteo guidato dai tre fondatori Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa è partito al grido di “liberate i marò”. Prima tappa, il ministero dell’Economia, il luogo più “caldo” da cui FdI vuole ribadire le sue priorità: l’introduzione in Costituzione di un tetto alla tassazione al 40% nel rapporto tra entrate tributarie e Pil; l’abolizione dell’Imu e la restituzione ai cittadini di quella già pagata, attraverso l’emissione di titoli di Stato da rimborsare con gli interessi che il Mps deve restituire allo Stato; l’impignorabilità della prima casa. Spiega Giorgia Meloni, capogruppo di FdI alla Camera: «Non abbiamo votato la fiducia al governo Letta, ma abbiamo detto che voteremo i provvedimenti che porterà quando dovessero essere provvedimenti giusti. E chiediamo di valutare le proposte che Fratelli d’Italia ha da fare per il futuro dell’Italia con la stessa assenza di pregiudizio». Oltre a quelle citate, alla Meloni e a FdI stanno a cuore in particolare «le iniziative a sostegno di maternità e natalità. E poi le riforme costituzionali, una legge elettorale che venga fatta nell’interesse dei cittadini che votano e non dei partiti che la scrivono. Porteremo queste proposte in Parlamento come le abbiamo portate oggi in piazza», promette il capogruppo. Il corteo “on the road” prosegue nelle vie della città. Secondo gli organizzatori sono oltre oltre 5000 i romani e non solo – pullman sono giunti da Arezzo, da Rieti e da tutto il Lazio – che hanno dedicato il loro sabato a molte buone cause. “Gnomi e giganti in corteo”, twittano Crosetto e Meloni, “il Gigante e la Bambina”. “Roma invasa dai Fratelli d’Italia”, twitta Fabio Rampelli. Si arriva in via XX Settembre, all’ambasciata indiana, per ribadire ancora una volta che riportare a casa Latorre e Girone costituisce una priorità per l’Italia e per la sua credibilità internazionale. «Ci aspettiamo dunque che Letta e il suo esecutivo dimostrino un briciolo di dignità in più rispetto a chi li ha preceduti e abbiano una reale volontà di tutelare i nostri marò», rilancia la Meloni. Precisa La Russa: «Pensiamo che quello che ancora manca è trasformare questa vicenda in una questione di dignità nazionale: finché non succederà questo, non risolveremo la questione». La marcia prosegue per poi concludersi a piazza San Silvestro.