La schizofrenia politica della sinistra tra ballerini, Happy days e tormentoni irritanti

24 Mag 2013 19:34 - di Francesco Signoretta

A sinistra ci stanno provando in tutti i modi. Negli ultimi giorni abbiamo assistito a scene da avanspettacolo. C’è chi si è messo in jeans e giubbotto di pelle in un servizio fotografico per sembrare il Fonzie della politica, direttamente da Happy days. È l’ex rottamatore Matteo Renzi. A suo dire l’ha fatto per «sdrammatizzare», ma il vero intento è di essere “popolare”, come dimostra anche la partecipazione ad Amici di Maria De Filippi. C’è chi cerca di sgomitare e mettersi in mostra urlando che Berlusconi è ineleggibile, come qualche esponente del Pd e quell’Antonio Ingroia che alle elezioni ha beccato percentuali da prefisso telefonico. C’è chi ha prima sposato la tesi anti-Cav e poi ha fatto dietrofront, come il nuovo leader “democratico” Guglielmo Epifani, con piroette da grande ballerino. Per non parlare di Nicola Latorre, senatore moderato del Pd, che ha frenato sull’ineleggibilità e ha tirato fuori dal cilindro la necessità della legge sul conflitto di interessi, un tormentone che va avanti da anni e che ha stufato anche il più acerrimo nemico di Berlusconi. Non può essere dimenticato Antonio Di Pietro che – scimmiottando e peggiorando il linguaggio dei grillini – ha annunciato che il popolo si farà giustizia con i forconi. Nel contempo Enrico Letta ha avuto un colloquio telefonico con Putin e insieme hanno programmato un vertice a due. Sì, proprio con Putin, l’amico del Cavaliere, il leader russo più odiato dalla sinistra italiana, apostrofato come “dittatore”, “imbavagliatore”, “regista della repressione”. Con lui nessuno doveva avere il minimo contatto, men che meno l’uomo di Arcore. Tanto da indurre Franceschini a porre l’aut aut: «Berlusconi smentisca gli affari con Putin» perché – secondo la logica del Pd – quando si parla con l’ex premier italiano lo si fa solo per occulti interessi. Ora invece va tutto bene, perché dall’altra parte del filo c’è Letta che è un prodotto di garanzia. Resta il fatto che tutto il centrosinistra, vecchio e nuovo, si sta occupando di tutte cose che non destano il minimo interesse nella gente comune. Che se ne frega di un Renzi formato Fonzie, dell’ineleggibilità e del conflitto di interessi. Ma neanche i sondaggi – che dimostrano quanto sia controproducente far politica così – inducono la sinistra a cambiare rotta. O almeno a fingere di essere responsabile. Sanno fare solo rumore. Tanto rumore per nulla.

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