Ruby delude i giudici: «Ad Arcore non ho mai assistito a scene di sesso con Berlusconi»
«Sono arrivata davanti alla villa ad Arcore e quando ero fuori dalla macchina mi è stato detto che era la villa del presidente del Consiglio, ero sorpresa, non mi sembrava vero, lui si è presentato all’ingresso e io mi sono presentata con il nome di Ruby…». Inizia così il racconto della giovane marocchina sentita come testimone al processo sui presunti festini a luce rossa a carico di Fede, Mora e Minetti. Quindi ha spiegato di non sapere bene come fosse finita lì. «Non mi sono posto tante domande, vivevo la situazione e basta. Solo la seconda volta mi fu fatto partecipare al bunga bunga…le ragazze facevano dei balli sensuali e si travestivano, Marystelle Polanco si metteva una parrucca rossa e una toga per imitare la Boccassini, la Minetti era vestita da suora..». Ballavano e si dimenavano con mosse sexy davanti a Berlusconi, «ma non ho visto nessun contatto fisico», ha continuato la bella Ruby Rubacuori, al secolo Karima El Mahroug, vestitino grigio con gonna corta e foulard, capelli raccolti a coda di cavallo. Poi ha riferito di una telefonata ricevuta dall’ex premier il 15 febbraio, il giorno dopo la prima serata ad Arcore. In quella chiamata il Cavaliere l’avrebbe invitata a tornare a villa San Martino il week end successivo. Al termine della seconda festa Ruby si è trattenuta a dormire a casa di Silvio Berlusconi e ha lasciato villa San Martino solo nel pomeriggio dopo aver pranzato. Con la testimonianza di oggi, nell’aula della quinta sezione penale., si chiude la fase istruttoria del processo che vede gli imputati accusati di favoreggiamento e induzione della prostituzione, anche minorile. Ruby ha di fatto smentito di aver fatto sesso con l’ex premier. «Berlusconi rimaneva seduto… ma senza contatti fisici…». Ha raccontato di essere andata ad Arcore «almeno 6-7-8 volte». La ragazza ha detto inoltre che quella sera aveva ricevuto una telefonata da Lele Mora e pensava di dover andare per una serata alla discoteca Hollywood Ruby. «Nessuno sapeva fosse minorenne, nemmeno io. Lei ha dichiarato che aveva 24 anni ed è esibito agli atti», ha ribattuto Lele Mora negando di essere stato lui ad avvertire l’ex premier della vera età di Ruby, a differenza di quel che invece ha sostenuto Ilda Boccassini nella sua requisitoria. Quanto al denaro, Ruby ha riferito che Berlusconi gli aveva chiesto se gli «faceva piacere il suo aiuto». Sembra di sì, visto che ha raccontato di aver ricevuto 30mila euro (e 2000 euro a ogni visita) dal contabile dell’ex premier per un centro estetico che avrebbe voluto aprire nel centro di Milano. Ultimo tassello del confuso mosaico riguarda l’ormai noto fermo nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010. Appena uscita dalla questura, racconta di essere stata affidata alla Minetti e di aver parlato al telefono con Berlusconi, che le apparve “arrabbiato” e le chiese «perché avevo detto tutte quelle cavolate». Nella seconda parte dell’interrogatorio la testimone è apparsa in difficoltà. Prima ha raccontato di essere stata ascoltata dai giudici più volte di quanto ha visto sui verbali. Un’affermazione grave che presuppone un falso dei pm. Poi, dopo l’intervento del giudice che le ha fatto notare che stava dicendo una cosa grave (e che esistono due tipi verbali di interrogatorio, uno più sintetico e l’altro più dettagliato), Ruby ha fatto marcia indietro.