Ruby, il Pdl fa quadrato intorno a Berlusconi: «Vogliono eliminarlo dalla vita politica»
«Non ho pensieri particolari, ci sono atti specifici piuttosto che pensieri. Ci sono testimoni che dichiarano che non c’era alcun sistema prostituivo, si trattava di cene normalissime e le stesse ragazze citate dall’accusa hanno sempre pacificamente detto di non aver ricevuto denaro in cambio di atti sessuali, così come di non aver mai avuto rapporti sessuali con Berlusconi». Il giorno dopo la richiesta di condanna a sei anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici di Silvio Berlusconi per il processo Ruby, il legale del Cavaliere, Nicolò Ghedini, parla esplicitamente di “processo mediatico” mentre il Pdl si stringe intorno al Cavaliere e attacca la magistratura che cerca di risolvere per via giudiziaria il “problema” dell’esistenza politica di Berlusconi. «Gli italiani hanno capito quello che c’era da capire. È in corso un attacco politico contro un leader scelto democraticamente da dieci milioni di italiani», spiega Daniele Capezzone, coordinatore dei dipartimenti Pdl e presidente della Commissione Finanze della Camera. “I cittadini che amano la libertà e la democrazia non consentiranno che i processi, e a maggior ragione processi tanto fragili e inconsistenti, siano usati come ”tempi supplementari” per cambiare il risultato di partite elettorali in cui qualcuno non è riuscito a sconfiggere Berlusconi e il Pdl», conclude. Per il presidente della Commissione Giustizia Nitto Palma. “se si dovesse realizzare quanto richiesto da Ilda Bocassini, sarebbe il primo caso nel mondo occidentale di un leader politico escluso dalla politica non per il dissenso degli italiani, ma per via giudiziaria”. Ma il parere più “pesante” della giornata è sicuramente quello del ministro Nunzia De Girolamo, che non rinuncuia alla difesa del Cavaliere. «C’è un tentativo di destabilizzare il Paese, ma non saranno gli odi personali o le costruzioni giuridiche ad arte o giudiziarie a fermare l’opera di pacificazione», ha sottolineato.