«Sulla solidarietà ha due pesi e due misure». Brunetta rimprovera la Boldrini e rimpiange Bertinotti

14 Mag 2013 17:40 - di Redattore 92

Laura Boldrini ha il tono accorato e il ciglio umido quando si parla di migranti e di donne (purché le donne non siano di centrodestra). Glielo ha fatto notare oggi Renato Brunetta a Montecitorio, scatenando la reazione piccata della presidente della Camera.  «Io a Brescia c’ero  – ha esordito il capogruppo del Pdl intervenendo in aula – e sono stato scortato in formazione militare dalla polizia e dai carabinieri per poter svolgere le mie libere funzioni di rappresentate del mio partito». «Io a Brescia c’ero – ha continuato il presidente dei deputati Pdl – e ho visto le bandiere e gli insulti del suo partito, presidente Boldrini, Sinistra e libertà. Ho visto le bandiere e ho visto i teppisti sotto le bandiere di Sel, li ho visto come sono stati visti da tutti gli italiani. Io a Brescia c’ero e ho visto gli insulti e le bandiere dei militanti del Movimento Cinque Stelle, che insultavano e impedivano lo svolgimento di una manifestazione democraticamente organizzata. Io a Brescia c’ero e ho sentito il discorso del presidente Berlusconi sulla riforma della magistratura, sulla riforma della giustizia, e quel discorso era un perfetto discorso da campagna elettorale che esprimeva le idee di un leader di partito. Non ho sentito nessun insulto alla magistratura».

«Io nei giorni successivi – continua Brunetta – non ho sentito da parte sua, onorevole Boldrini, nessuna presa di distanze né dal suo partito, che è qui rappresentato in Parlamento, né dall’altro partito qui rappresentato in Parlamento, il Movimento Cinque Stelle. Io chiedo a lei, presidente Boldrini: ha due pesi e due misure per la solidarietà? Il suo predecessore del suo stesso partito, presidente della Camera, si caratterizzava per essere equanime ed equilibrato nella difesa delle prerogative di questa istituzione. Lei non lo ha fatto presidente Boldrini, ha sempre tempo e modo di farlo». Particolarmente piccata la risposta della Boldrini: «Il presidente della Camera si riserva di intervenire quando lei lo ritiene necessario e non su sollecitazione di parte».  La Boldrini ha sostenuto di aver «inviato segnali chiari e inequivocabili di condanna» rispetto ad atti legati al sessismo o più in generale alle discriminazioni. Anche quelle denunciate verso le militanti del Pdl a Brescia.

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