Zanda spara su Berlusconi e fa “ballare” il governo: «Il Cavaliere è ineleggibile e fa una vita non consona…»
«Secondo la legge italiana Silvio Berlusconi, in quanto concessionario, non è eleggibile. Ed è ridicolo che l’ineleggibilità colpisca Confalonieri e non lui». Giusto per rasserenare un po’ gli animi, in un giorno in cui divampa lo scontro Pd-Pdl sulle intercettazioni, il capogruppo dei Democratici al Senato lascia intendere che su un eventuale voto per fare fuori Berlusconi dal Parlamento, il suo partito potrebbe schierarsi con Grillo e la sinistra di Vendola. E, sempre nell’intervista ad Avvenire, Zanda boccia anche l’ipotesi di una nomina a senatore a vita di Berlusconi, materia di stretta competenza del Colle, peraltro: «In sessantasette anni di Repubblica non è mai stato nominato nessun senatore a vita che abbia condotto la propria vita come l’ha condotta Berlusconi. Non credo che debba aggiungere altro».
Dal Pdl la reazione è stupita e allarmata. Il primo a parlare è Renato Schifani: «L’intervista del presidente Zanda non facilita il compito del governo Letta. Spiace che il capogruppo del Partito Democratico torni a ribadire, dopo averlo già fatto a inizio legislatura, la sua opinione personale sull’ineleggibilità del presidente Berlusconi, contraddicendo i pronunciamenti più volte espressi dalla competente giunta parlamentare in materia. Ma ancor di più resto sorpreso di fronte alla sua volontà di giudicare la vita altrui in maniera così superficiale, esprimendo una valutazione morale francamente inopportuna», dice il presidente dei senatori del Pdl. «In spregio per di più alla decisione di 10 milioni di italiani, che ritengono il presidente Berlusconi degno di un vastissimo consenso. Così facendo, spiace constatarlo, – conclude Schifani – non si aiuta il processo di pacificazione in atto e si rischia di porre dei paletti invalicabili alla riuscita dell’esecutivo».
Anche Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, è allibito per i toni dell’esponente del Pd: «L’arroganza del capo del gruppo del Pd al Senato Zanda contrasta fortemente con il clima di pacificazione che ci siamo imposti. Una cosa è collaborare per superare le emergenze, un’altra sottostare a espressioni che rasentano l’insulto. Nei confronti del governo il Pdl ha preso un impegno chiaro che intende mantenere. Ma non per questo è disposto a tollerare ingerenze da parte del Pd, i cui rappresentanti spesso pontificano in nome di una presunta superiorità morale che in realtà non hanno».