Alemanno firma il patto con i romani e annuncia: «Se la gente non diserta le urne, vinco io»
È fuggito di nuovo, il candidato del centrosinistra a Roma. E stavolta ha lasciato la sedia vuota negli studi della Rai. «Per l’ennesima volta, Ignazio Marino non è venuto al confronto e mi ha snobbato. Purtroppo è un atto di scorrettezza», ha detto Gianni Alemanno. «Non si può andare a dibattiti su Sky e poi ignorare quelli del servizio pubblico sulla Rai che paghiamo tutti quanti». L’uomo del Pd e delle gaffe pensa di aver acquisito il risultato e teme che una sconfitta nel faccia a faccia possa provocargli una perdita di consensi. Ma la situazione è ben diversa: «Se la gente va a votare e non si ripete l’astensionismo record del primo turno, vinco io – puntualizza Alemanno – altrimenti prevarrà quel voto di apparato che ha consentito il vantaggio di Marino». E Berlusconi? «È presente in spot e messaggi video. Lui sceglie il mezzo televisivo nel quale si esprime meglio. Non avrebbe avuto senso portarlo nelle piazze che in questo periodo sono vuote». Sugli errori commessi nei 5 anni di mandato, il sindaco ha detto: «Non rifarei mai quel pranzo con Bossi (ottobre 2010), caldeggiato da Tremonti per ricucire il rapporto con la Lega, cosa peraltro non riuscita. Anzi, fu un evento un po’ grottesco». Poi spuntano i dati del rapporto Eurispes, sui reati a sfondo sessuale che dal 2008 a Roma sono aumentati del 19 per cento: «Non si tratta di reati commessi in strada ma per lo più tra le pareti domestiche, quindi il sindaco non può essere ritenuto responsabile».
Ma è anche il giorno del patto con i cittadini romani, un impegno con «25 punti programmatici per il futuro della Capitale», siglato a Villa Miani. Il documento, sottoscritto davanti a una platea e in presenza dell’architetto Paolo Portoghesi e dell’ambientalista Carlo Ripa di Meana, prevede nei prossimi cinque anni, in caso di rielezione, la costituzione di un “Comitato strategico” di Roma Capitale. Saranno infatti tre gli organismi indipendenti per garantire trasparenza e merito: una commissione per la valutazione dei curricula dei dirigenti e manager, un’altra per la semplificazione amministrativa, oltre un osservatorio per il monitoraggio delle gare e degli appalti pubblici. Tra gli altri punti ci sono anche l’abbattimento della pressione fiscale per cittadini e imprese, l’abolizione di Equitalia e il concordato fiscale per le multe e i tributi locali del passato. Previsti anche un piano straordinario per la manutenzione delle strade e quella degli edifici scolastici, la realizzazione di un fondo pper il sostegno all’occupazione. Altri obiettivi sono l’azzeramento delle liste d’attesa per gli asili nido, il completamento del piano nomadi, il completamento della rete metropolitana e il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata entro il 2016. E Marino? Oltre le biciclette, nulla. È anche per questo che scappa non appena sente l’odore di un confronto.